L’operazione antidroga “Black sheep”, condotta dalla polizia, che all’alba di martedì ha portato all’arresto, ai domiciliari, di 9 villarosani con accuse, a vario titolo, di “detenzione, spaccio ed altre condotte in materia di sostanze stupefacenti”, è solo una tranche di una inchiesta più ampia che vede sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti ben 20 indagati e fra questi anche dei nicosiani e una persona residente a Palermo. Al momento i nomi non possono essere resi noti, per non violare il segreto istruttorio.
Solo per 9 dei 20 indagati il gip del Tribunale di Enna, La Placa, ha ritenuto che fosse opportuna la misura cautelare che il sostituto procuratore di Enna Rio aveva chiesto invece per tutti.
Gli arresti, ai domiciliari, sono scattati per i villarosani Giuseppe Indelicato, 28 anni, per i fratelli Luigi e Michele Sarra Minichello, ambedue di 23 anni, Angelo Stagno, 20 anni, Carmelo Paternò, 23 anni, Giuseppe Burgarello, 26 anni, Salvatore Fiandaca, 28 anni, già detenuto in carcere, in conseguenza di una condanna, definitiva, per altro reato, Paolo Tirrito, 20 anni, e Santo Bencivinni, 42 anni.
L’operazione condotta dal Commissariato di Nicosia, guidato dal commissario capo Giovanni Martino, a cui si è arrivati dopo due anni d’indagini, è solo la punta dell’iceberg di una complessa attività investigativa che fa emergere una rete di spaccio ma anche di reati contro il patrimonio e non solo.
Riguardo agli 11 indagati, per i quali non è stata emessa ordinanza di custodia cautelare e che quindi rimangono a piede libero, il Gip la Placa scrive che si tratta di soggetti che “gravitavano in contesti afferenti lo spaccio di sostanze stupefacenti”, ma comunque “probabilmente marginali”. Per sapere cosa succederà agli 11 indagati che rimangono a piede libero bisognerà aspettare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari che, adesso, non dovrebbe tardare ad arrivare.
Le indagini, si erano avviate a febbraio 2014, dopo che nel corso di un servizio di controllo del territorio, agenti del Commissariato di Nicosia avevano fermato e controllato 2 giovani nicosiani che avevano della marijuana, che avevano detto di avere acquistato a Villarosa. Partendo da quel controllo la polizia è riuscita a ricostruire dinamiche e modalità con cui il gruppo gestiva lo spaccio di hascisc, marijuana e cocaina, a Villarosa dopo essersi approvvigionato a Palermo, Caltanissetta e Catania ma contestualmente l’indagine si è sviluppata, e deve ancora emergere, anche su Nicosia.
'VILLAROSA. Operazione “Black Sheep”, altri 11 indagati anche nicosiani'
Nessun commento per questo articolo!