In Psicologia si usa l’espressione “Effetto Werther” per indicare quel fenomeno per cui la notizia di un suicidio pubblicata sui mass media provoca nella società una catena di suicidi. Esso prende il nome dal libro di Goethe “I dolori del giovane Werther” in cui il giovane protagonista a fine romanzo si suicida e che ha scatenato, negli anni subito dopo l’uscita dell’opera, una serie di suicidi tra i giovani che avevano letto quel libro. Il fenomeno è talmente noto e pregnante che lo stesso OMS ha emanato una sorta di “compendio di buoni consigli” per i vari mass media nell’affrontare certi argomenti scottanti quali il suicidio. Non è questa volontà di imbavagliare o censurare la stampa, ma di saper dare la notizia in modo tale da non creare problemi nella società. Volendo calare queste considerazioni sulla pandemia e sulla campagna vaccinale, non aiutano ovviamente irresponsabili titoli giornalistici (apparsi anche su qualche giornalettino online locale) che accostano la morte di una persona al richiamo di un vaccino. Si potrebbe chiamare a difesa che nessuno ha citato un rapporto di causa effetto (anche perché si è accertato che la causa della morte non è imputabile al richiamo), ma sappiamo bene come la mente umana, anche nel leggere velocemente, può equivocare. Vale forse la pena siffatto terrorismo per una manciata di letture in più? Ora, aldilà del semplice (e misero) caso sicuramente provocato dall’ignoranza di complessi meccanismi della mente umana che vanno aldilà del complesso di inferiorità del voler primeggiare su tutto, ciò è un ottimo spunto per raccomandare a tutti di vaccinarsi. E le morti tanto pubblicizzate? Facciamo un semplice conto. O meglio, dato che siamo un po’ pigri, andiamo a spulciare il rapporto Aifa che ha pubblicato i dati sui vaccinati dal 27 dicembre 2020 al 26 marzo 2021 e, con grande sorpresa (dato che sembra esserci un’ecatombe per come certuni vogliono distorcere la realtà), il tasso di letalità per Astrazeneca è 0,7 ogni 100mila dosi, 1,1 per 100mila dosi per Pfizer e 2,8 ogni 100mila per Moderna. Secondo certe logiche, dato che la possibilità di incorrere in un incidente stradale mortale e di 1 su 17mila, ciò significa che non usciamo più di casa? Potremmo continuare con altri esempi (teoricamente anche la morte improvvisa ha una percentuale più ampia). Purtroppo questi dati ci testimoniano un vecchio (e saggio) detto: “fa più rumore un albero che cade piuttosto che una foresta che cresce”. La scienza ha permesso all’uomo di fare salti da gigante. Siamo arrivati sulla Luna e abbiamo curato malattie che un tempo facevano vere e proprie stragi. Oggi siamo connessi h24 con tutto il mondo e da casa possiamo andare in Cina con un semplice tocco sullo smartphone. Perché, quindi, dubitare proprio ora della scienza? Che poi, se proprio vogliamo dimostrare l’insensatezza di certe teorie che vedono nel vaccino un modo per farci morire, ma vi pare che con tutti i soldi che si beccano le multinazionali per inoculare miliardi di vaccini se riducono la popolazione (e quindi la potenziale clientela) non si riducono anche i profitti? Si dice che ci iniettano il 5G? Ma anzi avremo il cellulare che ci prenderà anche in galleria meglio di Radio Maria!
Di vaccino non si muore. Di ignoranza sì.
Alain Calò
'VACCINIAMOCI!'
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