Egregio Sig. Presidente,
a nome nostro e dei lavoratori che rappresentiamo, vogliamo esprimerLe la nostra profonda indignazione – che, siamo certi, avrà provato anche Lei – per le gravi parole di disprezzo nei confronti del popolo siciliano (e meridionale in genere), rivolte dal prof. Vittorio Sgarbi, attuale esponente della Sua Giunta, all’indomani dei risultati delle ultime elezioni politiche di domenica 4 marzo u.s..
Ci riteniamo oltremodo offesi nella nostra identità di italiani prima che di siciliani, dagli insulti esternati dall’assessore Sgarbi.
È inaccettabile venire tacciati di essere parassiti, improduttivi ed esclusivamente alla ricerca di forme di assistenzialismo, quali un ipotetico reddito di cittadinanza. È un insulto alla nostra intelligenza!
La Sicilia – come Lei ben sa – si fonda sul valore nobilitante del lavoro e del sacrificio. Il popolo siciliano ha sempre aspirato a vivere dignitosamente ed onestamente del proprio lavoro, senza ricorrere ad altri mezzi di sussistenza.
La storia – ahinoi – ci consegna un lungo elenco di lavoratrici e lavoratori costretti a lasciare la nostra amata terra per riuscire a realizzare questa ambizione. Sono anche queste donne e questi uomini che contribuiscono alla tanto proclamata produttività del Nord.
Vale la pena di richiamare alla memoria del prof. Sgarbi, infatti, che la nostra Costituzione repubblicana, all’art. 3, nel riconoscere a tutti i cittadini pari dignità sociale e uguaglianza di fronte alla legge, stabilisce quale compito inderogabile della Repubblica quello di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Peccato che, però, nessuna delle legislature fin qui succedutesi, sia stata in grado di adempiere a tale compito costituzionalmente sancito, creando le giuste condizioni per lo sviluppo economico della Sicilia e di tutta l’Italia meridionale.
Ora, rivolgere accuse all’elettorato per rifiutare di ammettere una sconfitta è quanto mai errato, oltre che antidemocratico. Il popolo ha legittimamente e liberamente espresso la proprie preferenze e questo è un dato di fatto.
Ragion per cui, si può anche non condividere la scelta della maggioranza ma, quando gli elettori votano altri candidati, sarebbe opportuno fare un pò di sana autocritica, interrogandosi sul perché non è stata accordata la preferenza piuttosto che ricoprire di ingiurie chi ha votato diversamente.
Le accuse di innato parassitismo e improduttività cronica che, già di per sé, rappresentano una grave offesa per la dignità del popolo siciliano e meridionale, assumono maggiore rilevanza per il fatto che a muoverle pubblicamente sia stato uno dei rappresentanti delle Istituzioni regionali della Sicilia.
Come può, dunque, ancora rivestire la carica di responsabile della tutela dell’identità siciliana chi non si fa scrupolo di denigrarla pubblicamente?
Non è più accettabile – ne converrà, sig. Presidente – continuare ad essere rappresentati da una persona che ha mostrato di nutrire un così profondo disprezzo dei siciliani e del Sud Italia, in genere.
Pertanto, facendo appello alle responsabilità che Le derivano dal ruolo di massimo esponente delle Istituzioni regionali, Le chiediamo la revoca immediata del prof. Vittorio SGARBI dalla carica di Assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana.
Unicobas CIB Scuola & Università SICILIA
Il Segretario regionale
dott. Marco Monzù Rossello
Unicobas CIB Scuola & Università ENNA
Il Segretario provinciale
dott. Alessandro D’Alio
Unicobas CIB Scuola & Università CATANIA
La Segretaria provinciale
dott.ssa Gabriella Sirni
'Unicobas CIB Sicilia chiede al Presidente della Regione on. Musumeci revoca dell’incarico nei confronti del prof. Sgarbi'
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