Si è tenuta venerdì 24 luglio, presso l’auditorium “Nuccio Sciacchitano” dell’Istituto “Ettore Majorana” di Troina, la relazione sul primo anno di attività del progetto “Legalità di razza”, promosso dall’Azienda Speciale “Silvo Pastorale” e dal Comune di Troina. Il progetto mira alla valorizzazione del patrimonio boschivo sottratto alla mafia dei pascoli, attraverso la riqualificazione dei rifugi e delle caserme esistenti e all’allevamento di asini “ragusani” e cavalli “sanfratellani”, due razze equine in via di estinzione. Il progetto ha già permesso a diversi giovani di trovare occupazione.
A relazionare, oltre al sindaco Fabio Venezia, che ha fatto gli onori di casa, anche i componenti del Cda dell’azienda Angelo Impellizzeri, Giovanni Ruberto e Angelo Barbirotto. Quest’ultimo, nel suo intervento ha voluto ringraziare tutti coloro i quali hanno sostenuto il progetto, soffermandosi anche su quelli che sono stati i momenti più duri e di sconforto che comunque sono stati affrontati grazie a un pregevole lavoro di squadra. Barbirotto ha poi ribadito che c’è molto da fare e invitato i presenti a «buttare il cuore oltre l’ostacolo perché tanto si è fatto ma tantissimo ancora è possibile fare. Il bosco è il patrimonio dei troinesi ed è il luogo che può arginare l’emorragia dell’emigrazione dal nostro territorio».
Anche Giovanni Ruberto nel suo intervento non ha nascosto di aver trascorso momenti di sconforto, superati grazie a una grande spinta motivazionale derivante dall’ambizioso progetto: «Ho fatto un conto approssimativo: i signori prima di noi hanno lucrato su contributi per almeno 5 milioni di euro. Continuo a pensare che se quella somma l’avessimo avuta noi, di sicuro le molte famiglie che sono state costrette ad andarsene avrebbero avuto una possibilità in più di rimanere qui, nella nostra Troina». Poi Ruberto ha anche lanciato i nuovi prodotti derivati dall’allevamento degli asini: «Fra poche settimane entreranno in commercio i salumi e i cosmetici frutto del lavoro che stiamo portando avanti. Speriamo di avere un buon impatto sul mercato perché si tratterebbe di un altro grande passo in avanti».
Anche il presidente Angelo Impellizzeri è orgoglioso di quanto fatto: «Quando ci siamo messi in testa di far partire il progetto la situazione era veramente critica. Delle quattro nostre caserme sui Nebrodi solo quella di Bracallà era agibile. Abbiamo lavorato duro con seri professionisti e ottenuto il finanziamento per riqualificare innanzitutto la caserma di Sambuchello, che molto presto diventerà un fantastico resort. Ma non ci siamo accontentanti e abbiamo lavorato anche per ottenere dei finanziamenti per le caserme più piccole di Acqua Cernuta e Pizzo Interleo che se tutto andrà bene diverranno due rifugi “aperti” per gli escursionisti. Ma abbiamo progetti anche per Parco Fiera e altro ancora». Poi Impellizzeri dedica qualche parola all’allevamento degli asini e al prezioso latte che gli animali producono: «Siamo in contatto un’azienda di distribuzione in modo da poter far pervenire in molti luoghi dell’isola questo prodotto di eccellenza che è molto richiesto sul mercato e raccomandato per i bambini. Capite bene che siamo molto ambiziosi e grazie al grande contributo del Comune possiamo ancora crescere e valorizzare dal punto di vista turistico e ambientale il nostro splendido territorio».
A conclusione della relazione anche qualche parola del sindaco Venezia: «La battaglia non è del tutto vinta perché ancora oggi riceviamo messaggi di insofferenza da parte di chi occupava i nostri boschi in precedenza. Ci tengo a dire una cosa in particolare: il progetto “Legalità di razza” è della comunità e non solo della mia Amministrazione o di una parte politica. È una battaglia da portare avanti assieme e che può finalmente valorizzare come merita il nostro patrimonio boschivo e la nostra comunità».
Fabrizio Tomasi
'Un anno di “Legalità di razza”. Il sindaco Venezia: «Il progetto di un’intera comunità»'
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