TROINA. TRUFFE AGEA, DENUNCIATI DUE ALLEVATORI. OPERAZIONE DELLA GDF

Prosegue l’attività di contrasto alle truffe ai danni dell’Unione europea, legate all’attività zootecnica nell’area dei Nebrodi.

I militari della tenenza della Guardia di finanza  di Nicosia, sulla scorta delle attività investigative promosse dal Comando provinciale di Enna, ha individuato e denunciato gli  imprenditori agricoli M.P.G. e M.P.S. titolari di aziende rispettivamente con sede a Tortorici e Sant’Agata di Militello.

I due allevatori, pur essendo destinatari di apposita informazione interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Messina, poiché in possesso di gravi e molteplici precedenti penali riferibili alla criminalità rurale, dedita ai furti di bestiame ed ai danneggiamenti, attestavano falsamente nei relativi fascicoli aziendali la disponibilità di terreni demaniali di proprietà dell’Azienda speciale Silvopastorale di Troina, che erano stati  concessi sulla scorta di contratti d’affitto stipulati con la Silvopastorale.

L’irregolare attestazione dell’esistenza dei contratti d’affitto di terreni agricoli, alla luce delle disposizioni previste dal Codice delle Leggi antimafia, integrate dalle recenti linee guida fissate con il protocollo di legalità “Antoci”, stipulato il 18 marzo 2015 tra la Prefettura di Messina e l’Ente Parco dei Nebrodi, stabiliscono un nuovo e più stringente obbligo per i soggetti gravati da misure antimafia che perdono il diritto dell’uso in concessione delle aree demaniali da destinare a pascolo o a coltivazioni, previa comunicazione di avvenuta rescissione da parte dell’Ente concedente che in questo caso è la Silvopastorale di Troina.

La rescissione dei contratti di affitto determina, sostanzialmente l’impossibilità giuridica di richiedere contribuzioni pubbliche comunitarie.

Le Fiamme Gialle della Tenenza di Nicosia hanno denunciato i due allevatori alla Procura di Patti per falso in atto pubblico finalizzato all’indebito conseguimento di provvidenze riferibili alla politica agricola comune. I contributi oggetto di ricognizione sono stati quantificati in 280 mila euro circa.

L’operazione, battezzata “NEBROS”, ha dato concreta attuazione al protocollo di legalità del marzo 2015 che ha esteso gli accertamenti delle forze di polizia nei confronti di tutti i soggetti in odore di mafia richiedenti provvidenze pubbliche e comunitarie a prescindere dagli importi dei contratti e delle erogazioni, abolendo la vecchia soglia quantificata in 150 mila euro per ogni soggetto richiedente, solo al superamento della quale erano in precedenza investite per l’accertamento le Autorità preposte al controllo.

Grazie al tempestivo intervento della Guardia di Finanza sono stati informati gli Enti erogatori dei contributi, per il conseguente blocco delle procedure di concessione del contributo.


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