Il museo archeologico si fa più vicino e dopo la firma del protocollo d’intesa tra il Comune e le Università di Cambridge e Belfast, per lo studio, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio archeologico locale, si procede con la catalogazione dei reperti. Per 12 giorni, tra fine luglio e i primi di agosto, la professoressa Caterina Ingoglia e 8 studentesse dell’Università di Messina, hanno catalogato importanti reperti rinvenuti nel territorio troinese e conservati dal Comune in attesa di poterli esporre.
In passato l’Università di Messina, con il professor Giacomo Scibona, era stata impegnata in una campagna di scavi all’interno del centro urbano e in particolare sulla città ellenistica, ma anche l’Università di Cambridge, con un gruppo di ricerca che comprendeva membri provenienti dalle Università di Cambridge, Oxford, Atene e La Sapienza di Roma, è stata impegnata nell’attività di studio del patrimonio archeologico di Troina, a partire dal 1997, con particolare riguardo al territorio rurale e al periodo preistorico che portò al rinvenimento della “casa Sollima” (nella foto), che ha dimostrato come un insediamento umano stabile del territorio si può fare risale al IV – III millennio a.C.
Sulla base del protocollo d’intesa, firmato a luglio, il museo archeologico verrà collocato in uno spazio interno della Torre Capitania. L’obiettivo del protocollo d’intesa, sottoscritto tra il Comune, il professor Simon Stoddart della “Division of Archaeology University” di Cambridge e la professoressa Caroline Malone della “School of Geografy, Archaeology and Palaeoecology” della Queen’s University di Belfast, è quello di avviare nuove campagne di scavo, catalogare, ed è quello che hanno fatto la professoressa Ingoglia e le 8 studentesse, esporre in uno spazio museale i reperti già rinvenuti, e pubblicare gli esiti degli studi, per renderli fruibili alla comunità scientifica nazionale e internazionale.
'TROINA. Si catalogano i reperti archeologici, il museo è più vicino'
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