TROINA. Il difensore dei due imprenditori agricoli denunciati per falso e truffa ai danni dell’Agea, con una precisazione spiega i fatti e alcuni aspetti della vicenda. L’avvocato Nino Mancuso sottolinea che S. M.P e G. M. P., sono incensurati.
“In atto i miei assistiti non sono destinatari di interdittiva antimafia – afferma il legale – e non si sono mai resi colpevoli di reati riferibili alla cosiddetta criminalità rurale”.
L’avvocato Mancuso ricostruisce la vicenda a partire dal 2015. “A seguito del cosiddetto protocollo di legalità concluso tra diversi Enti e la Prefettura di Messina, il 15 dicembre del 2015 la stessa Prefettura di Messina, ha emesso un provvedimento interdittivo cumulativo, rivolto a più soggetti, inserendo erroneamente gli imprenditori da me difesi e che ora apprendo, essere protagonisti, a loro insaputa, dell’operazione Nebros. Sulla base dell’erroneo pronunciamento della Prefettura, la Silvopastorale di Troina, altrettanto erroneamente, ha proceduto in maniera unilaterale a rescindere i contratti di affitto dei miei assistiti ed ha indetto un nuovo bando, inserendo i lotti dei mie clienti”. L’avvocato Mancuso ha impugnato sia l’interdittiva antimafia, sia la revoca unilaterale dei contratti di concessione ad uso pascolo dei terreni.
“A seguito dell’impugnazione la Prefettura di Messina ha riconosciuto l’errore e il 29 dicembre scorso ha revocato in autotutela l’intedittiva, accogliendo all’unanimità del gruppo interforze, l’istanza di revisione e precisando che da una approfondita istruttoria non sono emersi collegamenti dei miei clienti con alcuna organizzazione criminale. Per quanto riguarda quella che, a questo punto è una illegittima revoca dei contratti di affitto abbiamo fatto ricorso alla Sezione specializzata Agraria del tribunale di Catania che ha fissato la prima udienza per il 2 marzo prossimo”. Il legale si dice sorpreso che a un mese di distanza dalla revoca dell’interdittiva sia stata data la notizia dell’avviso di conclusione delle indagini. “Si tratta di un atto processuale che porta il giudice a conoscenza dei fatti – dice Mancuso – che poi prenderà in considerazione atti e fatti a sua disposizione, primo fra tutti l’annullamento da parte della stessa Prefettura peloritana di un proprio provvedimento, e poi giudicherà. I miei clienti non c’entrano nulla con i clan o pretesi tali che dovrebbero popolare i Nebrodi e già questo, con la mia personale soddisfazione nella veste di difensore, lo ha riconosciuto la stessa Prefettura. Ritengo necessario che i cittadini sappiano che anche sui Nebrodi ci sono allevatori onesti, che faticano duramente”.
'TROINA. IL LEGALE DEGLI ALLEVATORI DENUNCIATI: “INTERDITTIVA ANTIMAFIA E’ STATA REVOCATA. GLI AFFITTI DEI TERRENI NON POTEVANO ESSERE REVOCATI”'
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