TROINA. Dai dipendenti dell’Oasi una lettera aperta in ricordo di padre Ferlauto

Oggi ha dato l’anima al Signore il nostro Patruzzo. Il Padre che ha speso la propria Vita a fianco dei più deboli, dei sofferenti. Il Padre che ha professato solo il bene, quello che ha creduto in Dio fino all’ultimo diventando la Roccia che ha confortato i sofferenti, i malati, gli ultimi, il Profeta del bene, dell’integrazione, della non emarginazione puntando sempre alla centralità e all’unicità dell’individuo, in ogni contesto. Padre, Lei pur non essendo il nostro Padre biologico ci ha trasmesso insegnamenti e ci ha mostrato i sentieri che nella vita ci accompagnano senza perderci. Al nostro cuore oggi manca un pezzo! Padre in noi ha lasciato una impronta indelebile e un vuoto che nessuno mai potrà colmare. E’ stato l’esempio di bontà e dolcezza ed è stata l’ancora di salvezza dei più deboli. Che gli Angeli e Dio La accolgano in Paradiso, e da lassù Padre ci guidi e ci guardi ancora con gli occhi dell’amore. Potremmo stare qui Caro Padre a riempire e a descrivere ciò che Lei ha fatto per una vita, ma le pagine non basterebbero mai!  E’ stato il Padre dei Troinesi, il Padre dei Dipendenti, il Padre dei Sofferenti, e lo sarà per sempre!

 

Marinella Bottitta, Antonio La Giusa, Rita Ananasso, Salvatore Romano e i Dipendenti tutti che si associano al Pensiero.

 


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