TROINA. Concluso il Giubileo diocesano dei disabili

Con la celebrazione eucaristica, di  domenica pomeriggio, 24 luglio, al Villaggio Cristo Redentore, presieduta dal vescovo della Diocesi di Nicosia, Salvatore Muratore, si è concluso il Giubileo diocesano dei disabili. La liturgia presieduta dal vescovo ha chiuso tre giorni di ricche iniziative.

Venerdì 22 luglio l’apertura e il passaggio della Porta Santa nella Chiesa Cristo Nostro Socio.  Sabato 23 luglio la celebrazione eucaristica  per gli “Ammalati” e l’interessante Lectio divina a cura di Don Silvio Rotondo su “Disabilità limite e risorse”, mentre domenica 24 luglio, il clou del Giubileo, con le toccanti testimonianze delle famiglie che vivono la disabilità, il momento ludico-ricreativo nell’immenso e attrezzato parco verde del Villaggio Cristo Redentore e la santa messa conclusiva del Vescovo della Diocesi di Nicosia. Questo straordinario evento che si è svolto interamente all’Oasi Maria SS. di Troina, è stato voluto dal pastore della Diocesi, monsignor Salvatore Muratore, per sottolineare il servizio a favore delle persone disabili  svolto da oltre sessant’anni da padre Luigi Ferlauto e le sue volontarie. Ad accompagnare simbolicamente la giornata di domenica e sotto forma di gadget, una mano aperta, realizzata dagli ospiti dell’ Oasi Maria SS. di Troina, dove sono state riportate due parole “amare” e “servire”  richiamate poi dal vescovo nella sua omelia.

“I due verbi – ha detto il vescovo Muratore – rappresentano prima di tutto il nome di Dio e che significano anche, assieme ad un altro verbo “Donare”,   lodare Dio e seguire il suo operato e la sua azione”. Monsignor Muratore ha invitato i fedeli a pregare ogni giorno, insieme alla propria famiglia,  “a lasciarsi illuminare dal Signore e ad accogliere il respiro di Dio, seguendo la sua strada”.

Padre Luigi Ferlauto, fondatore e presidente dell’ Associazione Oasi Maria SS. , ha manifestato il suo apprezzamento al vescovo per la sua decisone di realizzare questa esperienza giubilare a Troina e all’Oasi. Un istituto – ha detto padre Ferlauto – dove la sofferenza è una carta di credito. Un posto dove la provvidenza del Signore si è manifestata in modo eccellente”.

Tante le presenze registrate in questi tre giorni, sia da parte delle famiglie, sia da parte dei rappresentanti delle varie associazioni di volontariato.


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