Ieri sera il consiglio comunale, coi soli voti della maggioranza, ha votato l’atto di indirizzo per la costituzione di parte civile del Comune al processo di mafia “Discovery”. L’opposizione, gruppo Insieme per Troina, si è astenuta. Una decisione, quella dell’opposizione, che lascia riflettere.
A giugno scorso, a conclusione di articolate indagini, anche di natura tecnica, durate più di due anni e condotte dalla Sezione “Criminalità organizzata” della Squadra mobile di Enna e dal Commissariato di Nicosia, la Procura della Repubblica – D.D.A. di Caltanissetta, concluse l’operazione “Discovery” emettendo 13 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto a carico di persone ritenute responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, rapina, furto aggravato, danneggiamento, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi da sparo, anche clandestine.
Il provvedimento restrittivo venne eseguito nei confronti di:
Davide Schinocca, pregiudicato nato e residente a Troina, classe 1967;
Patrick Schinocca, pregiudicato nato a Nicosia, residente a Troina, classe 1993;
Salvatore Barbera detto “Pippu u randazzisi”, pregiudicato nato e residente a Troina, classe 1969;
Serafino Impellizzeri detto “Fino”, pregiudicato nato e residente a Troina classe 1970;
Concetto Puglisi detto “Concetto u rossu”, pregiudicato nato ad Acireale, residente ad Aci Catena, classe 1981;
Domenico Sotera, pregiudicato nato a Nicosia, residente a Troina, classe 1985;
Stefano Intili, pregiudicato nato a Nicosia, residente a Troina, classe 1992;
Bruno Lombardo, pregiudicato nato e residente a Troina, classe 1973;
Luigi Compagnone, pregiudicato nato a Nicosia, residente a Troina, classe 1985;
Santo La Ferrera, incensurato nato a Nicosia, residente a Troina, classe 1993;
Giuseppe Zitelli, incensurato nato e residente a Troina, classe 1978;
Maurizio Amendolia, incensurato nato a Catania, residente a Camporotondo Etneo, classe 1969;
Mirko Moncalieri, classe 1993, che venne rintracciato qualche giorno dopo in Germania.
L’operazione di polizia giudiziaria ha interrotto l’attività, divenuta man mano sempre più opprimente, di un gruppo criminale che si è costituito e progressivamente rafforzato nel territorio di Troina dal 2012 unendo stretti legami con gli esponenti della famiglia mafiosa catanese “Santapaola”.
In particolare Davide Schinocca, referente di Cosa Nostra nel comune di Troina, sarebbe risultato strettamente legato alla famiglia mafiosa catanese riferibile alla cosiddetta “Catina” attiva nel comune di Aci Catena.
Le indagini avrebbero appurato come le tecniche estorsive utilizzate dall’organizzazione mafiosa fossero quelle “classiche”: il furto di automezzi, di macchine agricole e bestiame; l’imposizione di forniture, il danneggiamento di veicoli ed altro. Si è riscontrato come tra gli affari illeciti principali, sicura fonte di sostentamento del gruppo criminale, vi fosse quella della gestione di videopoker e slot machine illegali e non collegata all’AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato).
“In tal senso l’associazione aveva acquisito un monopolio sulla collocazione di tutti i videogiochi che, benché ideati dal costruttore per non distribuire premi in denaro, grazie ad alcune modifiche al software interno si trasformavano, tramite l’inserimento di un codice da parte del gestore, in veri e propri videopoker o comunque in slot machine. Tra le numerose attività illecite documentate non solo furti ed estorsioni ma anche il reperimento di armi (anche clandestine), grazie alle quali l’organizzazione criminale ha potuto imporsi con maggiore veemenza e pericolosità. Nel corso delle indagini si è proceduto a dissotterrare e sequestrare diversi fucili, pistole e relativo munizionamento occultate in preparazione di uno scontro interno alla locale criminalità ed altre utilizzate per la commissione di reati”.
“La crescente pericolosità del gruppo si manifestava nel tentativo fallito di incidere sulle competizioni elettorali del 2013 e sulla politica amministrativa del Comune, sull’organizzazione di alcune manifestazioni patrocinate dalla stessa amministrazione (gran galà equestre città di Troina) e nell’imposizione di fornitori per la distribuzione di prodotti alimentari presso commercianti al dettaglio. In un’occasione, addirittura, l’organizzazione mafiosa capeggiata da Schinocca ha tentato di esercitare pressione su un consigliere comunale di Troina impegnato, in quel frangente, nella campagna elettorale in favore dell’attuale sindaco “consigliando” caldamente al consigliere di far mancare il sostegno a quel candidato (impegnato nelle attività “antimafia” finalizzate al rispetto della legalità), e di mettere a disposizione la propria carica politica per elargire favori “a chi ne avesse avuto bisogno”.
Di particolare gravità la rapina del maggio del 2014 quando tre ignoti malfattori armati di fucile a canne mozze e due pistole hanno fatto irruzione all’interno di una gioielleria di Troina e trattenuto in ostaggio i proprietari asportando oro e preziosi. Gli accertamenti tecnici hanno permesso di accertare che Davide e Patrick Schinocca, nonché Domenico Sotera – avvalendosi della collaborazione degli accoliti Luigi Compagnone, Stefano Intili, Santo La Ferrera ed altri – hanno prestato supporto e basi logistiche ai tre rapinatori provenienti da Catania.
Da ultimo, a conferma della leadership mafiosa di Davide Schinocca, esemplificativa appare l’attività estorsiva del gruppo ai danni di un commerciante di prodotti alimentari il quale, con cadenza settimanale, si recava a Troina per la vendita di uova presso attività commerciali al dettaglio. In più occasioni lo stesso Schinocca, unitamente al figlio Patrick, ha accostato la vittima dapprima minacciandola ed in una circostanza percuotendola con il solo scopo di costringerlo ad allontanarsi dal paese, impedendogli di contattare nuovi clienti e di collocare i propri prodotti. Nella vicenda la finalità illecita presa di mira dall’associazione criminale è stata quella di “imporre” ai commercianti di Troina interessati all’acquisto di uova la fornitura del prodotto da parte di un altro commerciante, l’indagato Maurizio Amendolia che, “sponsorizzato” da Schinocca stava consolidando il suo monopolio nella vendita di uova.
'TROINA. Comune parte civile al processo “Discovery”, l’opposizione si astiene'
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