Dopo la decisione del consiglio comunale, che con l’astensione dell’opposizione, ha approvato un atto di indirizzo che prevede la costituzione di parte civile al processo “Discovery”, non tardano le reazioni, seppure morbide.
“Si tratta di un atto politico di grande valore simbolico, che – dichiara il sindaco Fabio Venezia – vuole testimoniare l’impegno delle istituzioni locali nella lotta alla criminalità mafiosa e la vicinanza e il pieno sostegno alle vittime e alle parti offese. L’attività investigativa ha fatto emergere la capacità oppressiva del sodalizio criminale ai danni degli operatori economici del nostro territorio, nonché il subdolo tentativo di condizionare aspetti della vita pubblica cittadina, per cui riteniamo sia stata lesa l’immagine dell’intera comunità”.
La costituzione di parte civile al processo da parte del Comune mira a “veder riconosciuto – spiega l’ufficio stampa comunale – il danno morale arrecato alla comunità troinese e chiedere, in caso di accertamento di responsabilità penale, un risarcimento simbolico e il trasferimento al Comune, quale Ente esponenziale della città e del territorio, della proprietà dei beni immobili sequestrati e confiscati per mafia”.
Come si sa già il gruppo di minoranza “Insieme per Troina”, si è astenuto.
“Pur amando la legalità e condannando con disprezzo qualsiasi azione criminale – spiega a nome dell’intera coalizione il capogruppo Giacomo Plumari – riteniamo si tratti di una storia delicata che, in quanto tale, non doveva essere inserita come semplice ordine del giorno del consiglio comunale, ma svolta con discrezione e riservatezza dalla Giunta, anche in riferimento della recente normativa che depotenzia il consesso civico. La nostra astensione non vuole essere di contrasto e non intercederà in alcun modo con i programmi dell’amministrazione e della comunità troinese. Confidiamo nella magistratura e alle forze dell’ordine và il nostro plauso e riconoscimento”.
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