Ammessa la costituzione di parte civile del Comune di Troina al processo “Discovery” che si aprirà il 16 giugno prossimo al tribunale di Enna, mentre per le posizioni che hanno ottenuto l’abbreviato la prima udienza è stata fissata per il 18 aprile. Fra i suoi avversari in aula il Comune, come ha scritto oggi il Giornale di Sicilia, avrà anche il consigliere comunale, del gruppo di opposizione “Insieme per Troina”, Davide Saraniti che da avvocato difende cinque imputati. In particolare, come riportava il Gds di oggi, “difende Bruno Lombardo, 43 anni di Troina, a cui viene contestata, assieme ad altri 8 imputati, l’appartenenza ad una organizzazione mafiosa “costituita e operante a Troina, della “famiglia Santapaola” di Catania, a sua volta inserita nell’associazione denominata “cosa nostra” da qualificare di tipo mafioso perché i suoi appartenenti si avvalevano della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà da esso derivante per commettere delitti di ogni genere, e principalmente estorsioni, detenzione e porto di armi, danneggiamenti, nonché per acquisire, in modo diretto e indiretto, la gestione o comunque il controllo di attività economiche, quali forniture per la realizzazione di opere pubbliche o private, concessione, appalti di opere pubbliche e pubblici servizi, e ancora per realizzare profitti ingiusti di vario genere per sé e per altri, e per procurare voti in occasione di consultazioni elettorali”. Fatti tutti che hanno toccato il territorio troinese da agosto del 2012 al 30 gennaio di quest’anno e che in particolare hanno toccato molto duramente, tanto da dovergli potenziare la scorta, l’attuale sindaco di Troina Fabio Venezia che per il suo impegno antimafia rischiò “possibili ritorsioni violente” che fecero accelerare, alla Dda nissena, i tempi di azione dell’inchiesta condotta dalla sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile, sfociata nelle operazioni “Discovery” e “Discovery 2”.
Il sindaco Fabio Venezia ha dichiarato di essere soddisfatto che la richiesta di costituzione di parte civile del Comune, che sarà rappresentato dall’avvocato Salvatore Timpanaro, sia stata accolta. Nessun commento in proposito alla partecipazione al processo di Saraniti, come difensore di cinque imputati, da parte dell’amministrazione comunale di Troina.
Come si ricorderà la costituzione di parte civile del Comune al processo Discovery era stata votata dai soli consiglieri di maggioranza, nella seduta del 2 aprile scorso, mentre l’opposizione si era astenuta.
Ecco cosa ha dichiarato al Giornale di Sicilia il consigliere Saraniti.
“Non c’è alcun conflitto infatti io non sono un amministratore, ma un semplice consigliere comunale, e fra l’altro non c’è, al Comune di Troina, un codice deontologico specifico. Fra l’altro quando si è trattato il punto in consiglio comunale io volontariamente non ho partecipato alla seduta. Inoltre sotto il profilo legale non c’è alcun conflitto”.
“Io – ha continuato Saraniti – non sono contro la costituzione di parte civile del Comune che giustamente porta avanti la sua battaglia per la legalità. E non vedo – sottolinea – nella mia difesa degli imputati nel processo Discovery nessuna incompatibilità”.
'TROINA. Comune parte civile al processo Discovery, fra i difensori un consigliere comunale'
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