SPERLINGA. Il castello rimane chiuso, aprirà nel 2017

L’antico maniero scavato nella roccia per quest’anno non riaprirà. Da gennaio 2017 potranno iniziare i lavori di consolidamento e solo dopo il castello (nella foto di Salvatore Lo Sauro), che richiamava nel più piccolo Comune dell’ennese migliaia di visitatori ogni anno ed è chiuso dal primo gennaio 2015, potrà tornare fruibile. La chiusura sta creando consistenti danni alle casse comunali e alle poche attività commerciali del più piccolo Comune dell’ennese. Per la messa in sicurezza servono 56 mila euro, bloccati dal bilancio armonizzato.

“Abbiamo tutti i permessi – spiega il vicesindaco Rossella Cuccì – ma non possiamo spendere i soldi necessari all’intervento. Non abbiamo ancora approvato il Bilancio di previsione, nel quale stiamo prevedendo i fondi per il consolidamento della parete rocciosa, ma in ogni caso i soldi, con le nuove regole del bilancio armonizzato, non potrebbero essere spesi prima di gennaio 2017”.

La chiusura del castello, oltre a lasciare delusi i turisti in arrivo anche dall’estero per visitare l’antico monumento, ha comportato un mancato introito che pesa fortemente sulle casse comunali . Per visitare il castello si paga un biglietto di 3 euro che scende ad un euro per bambini, anziani e componenti dei gruppi. E se dal primo gennaio 2015 gli incassi si sono azzerati sono rimasti i costi perché per la gestione del sito il Comune occupa 11 ex Lsu che fanno anche altro ma principalmente si occupano del castello.

Il primo gennaio 2015, in orario notturno, parte della parete rocciosa si è distaccata precipitando sull’area dell’ingresso. Personale comunale aveva subito transennato l’area e da allora le transenne non sono mai state rimosse.

L’iter per l’intervento è stato particolarmente lento da una parte a causa della committenza unica che Sperlinga condivide con Cerami che fece ritardare la pubblicazione del bando per lo studio geotecnica preliminare e quindi si sono dovute aspettare le prescrizioni della Soprintendenza.
Adesso che tutto è pronto non si possono spendere i 56 mila euro per l’intervento di messa in sicurezza che riguarda anche un’altra area in cui rischia di crollare un volume di roccia di 80 metri cubi. “Si realizzerà – spiega Calogero Lentini, dirigente dell’Ufficio tecnico comunale – una chiodatura in fibra di carbonio per assicurare il volume di roccia pericolante che ha una consistenza di 80 metri cubi e si trova a ridosso della sala del principe. Dove si è verificato il crollo si avvierà la rimozione di piccole porzioni”.


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