Riconosciuto l’Ecomuseo del Simeto

Il 26 febbraio abbiamo ufficialmente trasmesso l’istanza per il riconoscimento dell’“Ecomuseo del Simeto” ai sensi della L.R. 16/14 “Istituzione degli Ecomusei della Sicilia”.
L’iter per il riconoscimento prevede una prima disamina della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania e, successivamente, la valutazione del Comitato Tecnico Scientifico istituito presso l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’identità siciliana.
 
Un Ecomuseo, recita la norma regionale, è “Un patto con il quale la comunità si impegna a prendersi cura di un territorio e si attua attraverso un progetto condiviso e integrato di tutela, valorizzazione, manutenzione e produzione di una cultura di un territorio geograficamente, socialmente ed economicamente omogeneo, connotato da pluralità storiche, culturali, materiali e immateriali, paesistiche ed ambientali”. (Art.2)

Si tratta di un’importante tappa del percorso, da anni in atto nella Valle del Simeto, che ha preso le mosse dalle prime esperienze di mappatura di comunità, nel 2009, portando alla nascita dell’innovativa sperimentazione di governance territoriale partecipata rappresentata dal Patto di Fiume Simeto, in cui il Presidio Partecipativo è stato, sin da subito, motore e modello organizzativo della comunità locale.

Il percorso dell’Ecomuseo è animato da circa un centinaio di cittadini e da diverse decine di associazioni di tutta la Valle coordinati e guidati da studenti e ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania e da esperti del settore. Tra i vari soggetti coinvolti, vi è anche l’associazione UPIS (Uniti per Il Sud) e il circolo troinese Legambiente “Ancipa”, che avevano già avviato in passato due distinte sperimentazioni ecomuseali confluite oggi nell’Ecomuseo del Simeto.
Negli anni è stato costruito un processo ecomuseale sempre più consapevole, in cui le comunità locali lavorano per riscoprire, rileggere, riappropriarsi, tutelare e rivitalizzare il patrimonio culturale, materiale e immateriale, del territorio in cui vivono, identificandolo come Bene Comune e fattore di sviluppo.
 
In questa cornice il Presidio Partecipativo ha recentemente costruito un ampio e solido partenariato inter-istituzionale, sottoscrivendo un “Patto Ecomuseale: Manifesto dell’Ecomuseo del Simeto” a supporto della presentazione dell’istanza di riconoscimento da parte della Regione, insieme a:

● 11 Comuni della Valle: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Catenanuova, Centuripe, Motta Sant’Anastasia, Paternò, Ragalna, Regalbuto, Santa Maria di Licodia e Troina;
● Il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania;
● Il Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle delle Aci;
● L’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR di Catania;
● Il Gal Etna;
● Il Biodistretto della Valle del Simeto;
● La rete Fattorie Sociali Sicilia;
● I Comitati provinciale UNPLI di Catania e di Enna;
● I circoli Legambiente “Etneo” e “Ancipa”.

L’Ecomuseo del Simeto, nelle sue fasi di sperimentazione, si sviluppa in diverse azioni trasversali, tra cui una campagna di inventario partecipativo, il proseguimento della mappatura di comunità e il tracciamento di itinerari e percorsi, eventi pubblici, workshop di comunità, passeggiate mappanti e momenti assembleari. Tali azioni si intrecciano in quattro progetti pilota:
 
– ESISTE UN FIUME: dedicato alla memoria di Luigi Carlo Puglisi, ha come obiettivo principale quello di far conoscere ad abitanti e visitatori l’importanza del fiume Simeto, dei suoi affluenti e dei corridoi ecologici, facendo riscoprire le bellezze naturali, storiche, artistiche e architettoniche del territorio da esso attraversato;
– PAESAGGI INCLUSIVI: si prefigge l’obiettivo di portare all’interno del processo comunitario ecomuseale, tutti quei soggetti che sono normalmente esclusi dalla vita civica ed economica e dalle occasioni di partecipazione democratica, abbattendo ostacoli e contrastando l’esclusione;
– IL MUSEO VA IN CAMPAGNA: mira a legare, attraverso percorsi culturali, i musei e i siti archeologici del territorio, a ricucire il legame tra città e campagna e a stimolare gli abitanti a produrre contenuti che possano arricchire la memoria collettiva;
– NUOVE CATENE DEL VALORE: si propone di attivare e sostenere le microeconomie circolari locali attraverso la riscoperta della cultura del cibo, dell’artigianato e di tutti i saperi e le competenze tradizionali, rilanciandoli anche in chiave innovativa.
 

In fiduciosa attesa della valutazione dell’istanza di riconoscimento formale da parte della Regione Siciliana, il gruppo di lavoro del Presidio e tutti i soggetti partner continueranno a lavorare per portare avanti e consolidare sempre più il processo avviato.

Il Presidio Partecipativo, con i propri canali di comunicazione, nei prossimi mesi, oltre a continuare ad aggiornale la collettività sugli sviluppi del processo ecomuseale e sugli appuntamenti pubblici, presenterà una narrazione del percorso svolto finora, raccontando a tutti un sogno condiviso, l’Ecomuseo del Simeto.

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/PresidioSimeto/
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David Mascali Presidente del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto


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