REGALBUTO. Sequestrata un’altra piantagione di marijuana

Sequestrate 1.700 piante di marijuana nelle campagne di Enna, su un terreno di oltre 2000 mq. Due catanesi pluripregiudicati sorpresi ed arrestati nella notte dai Carabinieri di Nicosia.

A distanza di poco più di un mese dal precedente rinvenimento di una piantagione, avvenuto a metà agosto, i carabinieri del Comando provinciale di Enna, collaborati dal Nucleo operativo del Corpo forestale regionale di Enna, hanno portato a termine un’altra operazione antidroga che ha portato all’arresto di due pluripregiudicati catanesi Antonino Napoli, classe 1966, e Roberto Cuciuffo, classe 1969. I due gestivano, in un terreno di 2 mila metri quadrati, una piantagione con 1693 piante di cannabis a Regalbuto,  in contrada Sisto.

napoli_cuciuffoL’operazione è scaturita da una prolungata attività di osservazione e di controllo sul territorio dei carabinieri della Compagnia di Nicosia e del Nucleo operativo del Corpo forestale regionale di Enna.

Carabinieri e Forestale, qualche giorno dopo il rinvenimento della piantagione di Contrada Carcaci, nel corso di un rastrellamento avevano individuato un’altra zona di coltivazione all’interno di un terreno privato. Si trattava di un frutteto, dove erano disseminate le 1693 piante di cannabis, alte 4 metri circa, mature ed un casolare, apparentemente abbandonato, che poi è risultato il luogo della lavorazione dello stupefacente.

Subito dopo il rinvenimento della piantagione, erano iniziati i servizi di osservazione dei carabinieri durati un paio di settimane, fino quando nel corso della mattinata di ieri, i militari hanno visto arrivare i due uomini a bordo della propria autovettura che si dirigevano verso la piantagione adoperandosi alla cura delle piante.

I due, bloccati dai carabinieri, non hanno opposto resistenza e sono stati condotti presso la Caserma del Comando compagnia di Nicosia per le incombenze di rito.

Il controllo effettuato all’interno del casolare ha permesso di portare alla luce un vero e proprio laboratorio per la produzione ed il confezionamento della marjuana all’interno del quale venivano rinvenute, da poco raccolte, alcune piante che erano state messe ad essiccare all’interno di una stanza dotata di condizionatore, utilizzato per deumidificare l’ambiente.

La coltivazione era irrigata da un impianto ben articolato e l’acqua per l’irrigazione veniva prelevata da due cisterne con una pompa idrovora.

Dopo le incombenze di rito gli arrestati sono stati tradotti nella casa circondariale di Enna, come disposto dal pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Enna, Francesco Rio.

L’intera piantagione è stata  sequestrata per i successivi accertamenti di laboratorio che determineranno la quantità di principio attivo della sostanza.

Nell’area interessata è stata rinvenuta anche una tenda da campeggio, con all’interno un materasso utilizzato come ricovero, verosimilmente adoperata dagli arrestati per piantonare la zona durante le notti ed evitare così che componenti di altre organizzazioni potessero effettuare furti. Gli interessi economici, infatti, sono notevoli: si stima che la piantagione, a completa maturazione, avrebbe fornito un ricavo netto di circa 400 euro a pianta, calcolabile pertanto in oltre 680 mila euro.

Sono in corso ulteriori indagini per accertare eventuali responsabilità in carico ad altri soggetti.


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