PD Nicosia. La movida, i giovani e gli adulti: le ultime ordinanze dell’Amministrazione comunale prive di significativa motivazione

Dal 21 Giugno scorso con la fine del coprifuoco, imposto in tutte le regioni d’Italia per quasi un anno al fine di limitare il diffondersi dell’epidemia da Covid-19, si è cominciato a discutere in quasi tutte le città del nostro Paese sulla gestione della vita notturna, la cosiddetta movida, che riguarda soprattutto i giovani, ma coinvolge a volte le intere comunità (Amministratori, gestori di locali pubblici, abitanti delle aree della movida, fruitori e famiglie).
La movida nasce in Spagna alla fine degli anni 70 come espressione della libertà acquisita dopo la dittatura franchista, ma anche come manifestazione culturale e sociale. Come tale deve essere ancora concepita e vissuta oggi in tutte le realtà, anche se vanno sempre garantite, così come in tutte le manifestazioni, la sicurezza, l’incolumità, la salute psicofisica e le prerogative di tutti.
Ai giovani, che sono la nostra risorsa principale da salvaguardare, anche in questo caso vanno offerti modelli chiari e non contradditori da parte degli adulti, perché siano aiutati nella costruzione di un loro futuro sano e di prospettiva.
Le ultime ordinanze dell’Amministrazione comunale nicosiana sugli orari di chiusura degli esercizi pubblici e sulla vendita delle bevande alcoliche sono prive di significativa motivazione e contradditorie tra loro, se la successiva a distanza solo di qualche giorno smentisce la precedente. Ma non sono un bel modello per i nostri giovani neppure quegli adulti che durante l’ultima campagna elettorale per le amministrative chiedevano voti tra i giovani fino all’alba e ora, passate le elezioni, pretendono una regolamentazione dei comportamenti.
La normativa sugli orari di apertura e chiusura degli esercizi pubblici e dei negozi di generi alimentari e sulla vendita delle bevande alcoliche e superalcoliche può essere applicata così come è senza equilibrismi e ipocrisie, solo che va rispettata e fatta rispettare. E’ vietata la vendita e la somministrazione delle bevande alcoliche e superalcoliche ai minori di 18 anni, per i trasgressori sono previste sanzioni pecuniarie severe e la chiusura delle attività se il reato viene reiterato.
Se poi alcuni individui, giovani e non, manifestano atteggiamenti violenti, chiassosi, incivili, di disturbo della quiete pubblica è necessario l’intervento deciso di tutte le forze dell’ordine a garanzie della sicurezza, della incolumità e della tutela della vita privata di tutti i cittadini. Il comportamento irresponsabile di una minoranza non deve mai impedire e limitare la libertà della stragrande maggioranza degli appartenenti ad una comunità.
In alcune città le amministrazioni locali si sono mobilitate coinvolgendo il terzo settore in un’ottica di accoglienza oltre che di repressione, attraverso uno sperimentale intervento di tipo sociale, un servizio/incontro attivato da educatori di strada che incontrano i giovani durante le ore della movida, (“infiltrati” a viso aperto tra i ragazzi) per interfacciarsi con essi, integrandosi per contenere e dissuadere da quei comportamenti più a rischio e per dialogare con loro.
In questa attività gli operatori di strada diventano una sonda sul territorio, capace di fornire all’amministrazione informazioni preziose altrimenti non ricavabili. Solo stando sul campo in mezzo ai giovani in modo propositivo e non come fautori dello sballo si potrà avere in tempo reale il polso di come si stanno muovendo i loro bisogni e iniziare a intervenire a riguardo.
In poche parole essere presenti per incontrare, ascoltare, per capire e per educare al divertimento legittimo e sano.

I consiglieri comunali e I circoli PD Nicosia – Villadoro


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