PATTO PER LA SICILIA. Importanti finanziamenti per l’ex provincia di Enna

Corrisponde a 5 miliardi e 750 milioni di euro complessivi la cifra prevista dal Patto per la Sicilia, di cui 3 miliardi e 200 mila euro per opere immediatamente cantierabili. Sono queste le cifre del mega progetto previsto per la Sicilia e firmato nella giornata di sabato dal presidente del consiglio Matteo Renzi e dal governatore Rosario Crocetta. Ovviamente il Piano attualmente è solo sulla carta, in quanto, prima di spendere, bisogna trovare i soldi. Questa non è una cosa da poco in Sicilia vista la fine dei finanziamenti europei in passato. Importanti finanziamenti anche per i Comuni dell’ex provincia di Enna, di cui un milione e 800 mila euro che andranno a Nicosia. Discorso a parte meritano, invece, i finanziamenti per il completamento della Nord-Sud. Sono 121 milioni di euro che serviranno per completare i lotti B da Nicosia a Mistretta e i Lotti C da Mulinello a Nicosia.

In particolare il Patto per la Sicilia prevede investimenti per 2,3 miliardi di euro del fondo sviluppo e coesione e, oltre un miliardo circa, provenienti da altri programmi come le risorse del Po Fesr 2014-2020, le risorse dei Programmi Operativi Nazionali 2014-2020, le risorse del Programma Operativo Complementare Sicilia 2014-2020; altre fonti finanziarie già individuate e acquisite, oltre alle risorse disponibili per ciascun settore prioritario di intervento previste dal Piano di Azione e coesione e da altri strumenti delle politiche di coesione.

Trovare le cifre da spendere non è qualcosa da poco in Sicilia se si considera che un miliardo di euro dei Fondi sviluppo e coesione, quelli che finanziano una parte cospicua del Patto per la Sicilia, poco più di un anno fa sono tornati nella capitale a causa dei gravi ritardi del governo Crocetta. A tutto ciò si deve aggiungere la difficoltà della Regione siciliana a spendere i fondi europei nel corso delle varie programmazioni, con diversi miliardi giacenti in cassa o tornati a Bruxelles. Poche idee, pochi progetti e spesso sbagliati, lentezza e poca lungimiranze degli amministratori locali a tutti i livelli.

La fetta più grossa dei 5,7 miliardi, comunque, verrà spesa per interventi di natura ambientale, circa due miliardi e mezzo. In particolare, per quegli interventi che risolvono le procedure di infrazione europea sulle discariche, i problemi di bonifica dei terreni contaminati, il servizio idrico. Molto corposo ovviamente anche il capitolo che riguarda le infrastrutture, con interventi per quasi 2 miliardi. Di questi, il completamento della Nord-Sud Santo Stefano di Camastra-Gela con 121 milioni di euro. Quasi un miliardo andrà invece al capitolo relativo allo “Sviluppo economico ed attività produttive”. Cento milioni andranno in particolare alle “aree di crisi”. Interventi con importi relativamente modesti, invece, per il capitolo “Turismo e cultura” con circa 267 milioni stanziati, di cui 62 milioni di euro che serviranno per interventi in luoghi di culto.

Importanti finanziamenti, come detto, anche per i Comuni dell’ex provincia di Enna. Tra i più importanti i 6 milioni di euro, per interventi di completamento e di riqualificazione, alla Villa Romana del Casale; 5 milioni di euro, per interventi di rimessa in pieno esercizio, alla diga di Villarosa; quasi 6 milioni di euro per il completamento della piattaforma integrata di Enna. Gli altri progetti finanziati riguardano molti Comuni ennesi e sono rivolti principalmente a interventi di riqualificazione urbana, ristrutturazione e adeguamento impianti di depurazione, rifacimento tratti reti idriche, messa in sicurezza discariche e consolidamenti legati al rischio idrogeologico.

A Nicosia previsti finanziamenti per un milione e novecento mila euro. Sono tre i progetti previsti nel Pattto per la Sicilia. Il primo, del 2014, riguarda il progetto multivisione architetturale multi schermo per la ricostruzione virtuale del Soffitto ligneo della cattedrale di Nicosia, è di 400 mila euro, già redatto dalla Soprintendenza di Enna ed approvato dalla curia di Nicosia. Il secondo progetto, 700 mila euro, riguarda il restauro e il superamento delle barriere architettoniche del palazzo comunale, dove verranno effettuati lavori sul lampadario, sull’androne, la caldaia e l’istallazione di due ascensori panoramici. Il terzo progetto riguarda il restauro della chiesa di San Michele, finanziato con 800 mila euro. Da oltre 40 anni il campanile della splendida chiesa è rivestito da un’impalcatura e potrebbe, grazie a questi fondi, finalmente essere liberata.

 

 


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