OSPEDALI. Nicosia e Leonforte Chirurgia a rischio

Solo tre chirurghi in organico all’ospedale Basilotta di Nicosia e solo 2 al Ferro – Capra – Branciforti. Per i pazienti l’unica possibilità, o quasi, è il trasferimento in altri ospedali.

Sospesa da quasi un anno l’attività chirurgica d’urgenza – emergenza pomeridiana e notturna, adesso al Basilotta l’attività di sala operatoria è a rischio anche la mattina. L’organico del reparto di Chirurga con soli 3 chirurghi tra riposi, ferie e malattie, non consente di organizzare l’attività di sala operatoria e di funzionamento del reparto. Il gravissimo e recente disservizio, partito il 23 agosto, si aggiunge all’altrettanto grave disservizio che si trascina da quasi un anno, ossia da ottobre del 2015.

Nel territorio di riferimento dell’ospedale nicosiano fino ad una settimana fa il diritto alla salute dei pazienti acuti era garantito ad orari, ossia dalle 8 alle 14, e quindi solamente con attività di sala operatoria programmata. Ma adesso neanche questo è garantito. E oltre ai numerosi disagi lamentati dai pazienti, per il Basilotta, che è ospedale di primo livello e che quindi deve garantire le emergenze – urgenze, si tratta di una grave anomalia.

Ieri il direttore sanitario, Salvatore Madonia, ha inviato una nota ad Emanuele Cassarà Direttore sanitario dell’Asp 4 di Enna,con la quale gli sottopone la grave situazione e sottolinea che se a Nicosia ci sono 3 chirurgi a Leonforte, al Ferro – Capra – Branciforti, i chirurghi in servizio sono solamente 2. “Stiamo cercando di tamponare – si limita a dichiarare Madonia che conferma di avere inviato la nota a Cassarà – e aspettiamo che venga adottata una soluzione che consenta di garantire l’assistenza sanitaria chirurgica nel Distretto Enna 2”.

Il Distretto sanitario Enna 2 riunisce gli ospedali di Nicosia e Leonforte, ma in nessuno dei due nosocomi c’è garanzia di assistenza chirurgica per gli acuti. I più “fortunati” sono quelli che si sentono male quando la sala operatoria funziona, gli altri vengono trasferiti altrove. Questo significa che in pratica l’intera zona nord della provincia è al momento senza presidio chirurgico e i Lea (Livelli essenziali di assistenza) rimangono tristemente solo sulla carta.

Tra gli ultimi casi registrati quello di una ragazzina che, qualche giorno fa, è arrivata al pronto soccorso del Basilotta con una appendicite acuta, ma per lei l’unica possibilità è stato il trasferimento d’urgenza in un ospedale catanese.


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