Sta facendo molto discutere una lettera sottoscritta dal Consiglio d’amministrazione dell’Oasi Maria SS. indirizzata a tutti i dipendenti che l’hanno ricevuta qualche giorno fa.
La lettera è molto, lunga. Infatti si compone di 12 pagine e si conclude con una “proposta concreta” in due tappe. Entro il 2 ottobre il Cda renderà “più chiara a tutti la situazione e le proposte per il contenimento dell’emergenza” con incontri in piccoli gruppi con tutti i dipendenti. “Metteremo a conoscenza di tutti il codice etico che diventerà normativo per tutti, così ci ridiciamo con maggiore chiarezza con quali atteggiamenti e stile vogliamo realizzare ogni progetto che nasce in questa opera”. Entro il 6 novembre verrà elaborato il piano di sviluppo aziendale per i prossimi tre anni.
Abbiamo riflettuto a lungo sull’opportunità di pubblicare la lettera, che ha l’obiettivo dichiarato di “fare chiarezza” ma che è anche troppo lunga per i ristretti spazi su cui dovrebbe muoversi l’informazione sul web. Alla fine decidiamo di pubblicarla per intero affinché tutti possano leggerla perché riassumendola si rischiava di non dare ai lettori la giusta informazione sulle tante cose che la lettera dice e si rischiava di non offrire al pubblico dibattito una voce che fino ad ora sul caso Oasi è mancata, ossia la voce del Cda.
Siamo convinti che la migliore informazione è quella che non nasconde nulla e che mette sul piatto della pubblica conoscenza anche le dinamiche interne. Questo in linea generale, ma nel caso specifico, considerato che l’Oasi oltre ad essere un istituto di ricerca che eccelle in ambito internazionale è anche un importante punto di riferimento economico, forse il più importante, del territorio, non potevamo non rendere pubblica la lettera.
Chi volesse leggerla potrà farlo cliccando sul seguente link:
'OASI. Sulla crisi dell’Istituto parla il Cda'
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