Ammessa la costituzione di parte civile della vittima, ma anche del marito, oltre che del Centro antiviolenza “Sandra Crescimanno” di Enna – Piazza Armerina all’udienza preliminare, celebrata ieri, al Tribunale di Enna, che vede il consigliere comunale Francesco La Giglia accusato di violenza sessuale. La difesa di La Giglia, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Mormino, ha chiesto e ottenuto che il processo si celebri con il rito abbreviato. La vittima, costituita parte civile con l’avvocato Salvatore Timpanaro, chiede un risarcimento di un milione di euro.
Si torna in aula a settembre prossimo per il giudizio in abbreviato.
Sulla base dell’impianto accusatorio sostenuto dalla Procura di Enna, sulle indagini condotte dai carabinieri di Nicosia, i fatti per cui si va a processo si sarebbero verificati il 5 aprile 2015, all’alba del giorno di Pasqua. La presunta vittima, la signora Teresa Teramo quarantottenne di Nicosia, denunciò La Giglia ai carabinieri di Nicosia raccontando, anche al nostro giornale, che quella sera era al pub assieme al marito e a degli amici. Quasi all’alba La Giglia avrebbe avvicinato e salutato Teresa Teramo e quindi di averla invitata ad uscire fuori dal locale, dove la musica era alta, per parlare di una riunione a cui ambedue avevano partecipato il martedì precedente. La riunione era un incontro politico del terzo polo nicosiano per preparasi alle imminenti amministrative che si tennero a maggio e giugno 2015.
Sulla base del racconto della signora, una volta fuori dal locale Francesco La Giglia l’avrebbe convinta ad andare in una vicina piazzetta per parlarle in maniera riservata, ma una volta arrivati in piazza Caprini, le avrebbe usato violenza fra le auto in sosta.
La Giglia, che non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni, attraverso il suo legale si è sempre dichiarato estraneo alle contestazioni.
'NICOSIA. Violenza sessuale, chiesto risarcimento da 1 milione di euro'
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