NICOSIA. Le proteste per le potature degli ippocastani, dell’antica quercia diventata “L’albero di Falcone” al belvedere e per quelle degli eucalipti all’Educatorio, arrivate a raffica dai cittadini hanno avuto l’effetto di spingere l’amministrazione a disporre già al primo marzo, lo stop a qualunque potatura e, finalmente ad affrontare la stesura del Piano del verde pubblico.
Alcuni alberi andavano potati, perché malati, ma il drastico taglio effettuato ha suscitato rabbia tra i comuni cittadini oltre ad una accesa presa di posizione della consigliere di minoranza Santina Lo Votrico e dell’opposizione, mentre ha pesato l’assordante silenzio delle associazioni e dei movimenti che pure da tempo sostengono di battersi per la riqualificazione urbana e la tutela degli spazi pubblici destinati al verde pubblico, salvo poi non prendere posizione, o farlo solo tardivamente sulla scorta delle numerose critiche, sul drastico taglio degli alberi.
Il Comune è ancora inottemperante sulla legge che dal 2013 impone alle amministrazioni locali di piantare un albero per ogni nuovo nato e di effettuare il censimento degli alberi e sul censimento del patrimonio arboreo che prevede l’individuazione degli alberi monumentali, alberi nelle aree scolastiche, verde pubblico e così via, aspetti che andranno affrontati quando, finalmente, verrà stilato il Piano del verde che ha lo scopo di migliorare gli spazi urbani e che deve essere parte integrante della revisione del Piano regolatore generale, perché il Comune ha l’obbligo di disporre annualmente le varianti urbanistiche per assicurare spazi pubblici riservarti a verde o a parcheggi in rapporto agli insediamenti residenziali e produttivi.
'NICOSIA. POTATURE ALBERI, TRA PROTESTE E SILENZI. SI STILA IL “PIANO DEL VERDE”'
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