NICOSIA. Altro che ospedale di “primo livello”. Il Basilotta che, nel Piano della rete ospedaliera del 2009 avrebbe dovuto essere potenziato, diventa ospedale di base e quindi è declassato.
Mentre si attendono le dichiarazioni di Comitati, associazioni e della politica locale quello che emerge dalla Rete ospedaliera presentata dall’assessore regionale Baldo Gucciardi, è che l’ospedale di base secondo quanto previsto dal decreto Balduzzi, recepito dalla Regione siciliana nel 2015, prevede il Pronto soccorso e quindi, Radiologia e Laboratorio analisi e i reparti specialistici Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e devono essere dotati di letti per “l’osservazione breve intensiva”, la terapia intensiva postoperatoria per il monitoraggio del paziente, e l’Emoteca al posto del Centro trasfusionale.
Chiudono Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Cardiologia, Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Urologia e Otorinolaringoiatria. Quindi il declassamento dell’ospedale di Nicosia determina una drastica riduzione di reparti e servizi ma senza il centro trasfusionale, salta tutta l’emergenza urgenza.
Il servizio H24 riguarda per gli ospedali di base, solo il Pronto soccorso, il laboratorio analisi e la radiologia. Chirurgia e ortopedia funzionano solo dalle 8 alle 14 dal lunedì al venerdì, cpn le emergenze che vengono dirottate all’Umberto I di Enna.
Ma anche così il Basilotta potrebbe perdere nei mesi successivi anche Ortopedia, perchè il Decreto Balduzzi pone anche parametri per il mantenimento delle unità complesse e nel caso di Ortopedia il decreto pone un minimo 75 interventi chirurgici annui per frattura di femore e un minimo 60% di interventi chirurgici per la frattura al femore, effettuati entro 48 ore su persone di età superiore ai 65. Se questi parametri non vengono rispettati nel caso dell’Ortopedia, il reparto viene declassato, con il rischio di chiusura nell’arco dei 12 mesi successivi.
Semza Centro trasfusionale al Basilotta non si potranno più garantire le dialisi e per le “prove crociate” necessarie a preparare le sacche di sangue di dovrebbe mandare la vettura dell’ospdale a Enna per far effettuare le prove e preparare il sangue necessario.
La solita soluzione in “salsa siculo-elettorale”, in vista delle prossime consultazioni politiche e regionali. “Libero tutti” che in questo caso si traduce con “non chiudo nessun ospedale”, ma con mantenimenti che in molti casi sono al di sotto delle prestazioni minime necessarie al territorio. Ovviamente in questo scenario, anche ottenere un solo servizio in più, ad esempio il mantenimento della cardiologia, o del reparto di Emotrasfusione, può essere spacciato come uno storico successo, ben spendibile alle prime elezioni utili.
'Nicosia. Ospedale declassato, ecco cosa si perde'
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