NICOSIA. La manovra di “lacrime e sangue” del 2015 con l’introduzione della Tasi e l’aumento dell’Imu, doveva servire a eliminare tutti i debiti fuori bilancio, ma si tratta di una voce che puntualmente “ritorna”. Così il consiglio comunale è stato chiamato a riconoscerne quattro, anche se se sembra che si prepari un ordine del giorno aggiuntivo con almeno altri due debiti fuori bilancio. Non sono bastate le supertasse, che hanno determinato in città, una pressione fiscale, di soli tributi locali di ben 606 euro per ciascuno del 13.899 abitanti rimasti in città, il che significa che ogni bimbo appena nato nel 2016 ha avuto in dono dal Comune non già un albero, come impone la legge, ma un debito verso il Comune di 606 euro.
Una pressione fiscale che, suddivisa tra i circa 5.500 contribuenti si traduce in una media di oltre 1.500 euro a contribuente per il 2016.
Tra i debiti fuori bilancio oltre 20 mila euro per l’intervento di pulizia dalle erbacce e sterpaglie disposto la scorsa estate come misura di prevenzione incendi, ma anche un debito da oltre 4 mila euro che si trascina ormai da anni. Si tratta di un debito nei confronti dell’Iacp, per un alloggio popolare, concesso oltre una decina di anni fa ad una famiglia bisognosa. L’Iacp aveva poi chiesto il versamento dei canoni al Comune e la persona che aveva usufruito dell’alloggio, aveva versato alle casse comunali circa 2.400 euro. La somma però, per un errore degli uffici, non era stata assegnata ad uno specifico capitolo per essere poi versata all’Istituto case popolari, ma era confluita in un capitolo diverso ed era stata utilizzata per altri scopi. Ci sono anche, tra i debiti fuori bilancio, oltre 50 mila euro per il progetto mai realizzato, stilato da un professionista.
'NICOSIA. Non bastano le supertasse e rispuntano i debiti fuori bilancio'
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