Assolti l’imprenditore agricolo Antonio Scardino e l’operaio Costantin Tornaucearu, finiti sotto processo per la morte di un operaio romeno verificatasi due anni fa. Il 30 aprile 2014 la vittima aveva perso la vita folgorato da un cavo dell’alta tensione. La tragedia si era consumata in contrada Vaccarra Sottana.
Romica Neculai Butariu, che aveva 35 anni, lavorava nell’azienda agricola di Scardino, che difeso dall’avvocato Gianfranco Castrogiovanni, era accusato di omicidio colposo. Tornaucearu invece, difeso dall’avvocato Giuseppe Matarazzo, era accusato di favoreggiamento per avere dichiarato nell’immediatezza dei fatti, alla polizia che ha seguito le indagini, che la vittima lavorava nell’azienda dal giorno precedente mentre invece era lì da una settimana.
La mattina della tragedia la vittima stava lavorando in un campo dell’azienda agricola in cui era impiegato e per agevolare il proprio lavoro aveva spostato un cavo elettrico che si era precedentemente staccato dalla linea elettrica. Scardino era sul trattore e Tornaucearu assieme alla vittima aveva spostato il cavo che non era isolato e che aveva scaricato la corrente colpendo in pieno solo il trentacinquenne. Sul posto era intervenuto il 118 che però aveva potuto solo constatare il decesso.
Immediate erano scattate le indagini e ad agosto dello scorso anno la Procura di Enna aveva chiesto il rinvio a giudizio per il nicosiano Antonio Scardino e per il romeno Costantin Tornaucearu. A dicembre dello scorso anno, in sede di udienza preliminare, i difensori dei due imputati avevano chiesto l’abbreviato secco che si è concluso ieri al Tribunale di Enna con l’assoluzione.
'NICOSIA. Morte per folgorazione, assolti imprenditore e operaio'
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