NICOSIA – MANIFESTAZIONE CONCLUSIVA DEL PROGETTO “LA VITA DENTRO E FUORI IL PALAZZO BARONALE”

Si conclude mercoledì 25 maggio nel palazzo Salomone il progetto di educazione permanente “La vita dentro e fuori il Palazzo baronale”, elaborato in rete come scuola capofila dal 1° Circolo didattico Carmine, della dirigente scolastica Maria Giacoma Mancuso Fuoco.

Gli alunni, in costumi d’epoca, dalle 10.30 alle 12.45 e dalle 14.15 alle 17 animeranno l’antico palazzo baronale con canti balli ed altre antiche usanze

Il progetto, finanziato dal Dipartimento dei Beni culturali e dell’identità siciliana dalla Regione Siciliana, vede coinvolte le classi III D, IV D e V C del 1° Circolo didattico Carmine, classi del 2° Circolo didattico San Felice e della scuola secondaria di I grado Dante Alighieri. Destinatari dell’iniziativa regionale sono le istituzioni scolastiche che hanno il compito di concorrere alla formazione della persona e del cittadino.

Il Progetto ha trovato la piena disponibilità delle associazioni locali, Ecomuseo Petra D’Asgotto, Fidapa, Pro-Loco e Moica. Fondamentale è stata anche la sensibilità e la cordiale accoglienza di Giuseppe Salomone, che ha aperto le porte del suo antico palazzo per predisporre tutte le attività e la manifestazione finale.

Momenti altamente formativi con gli alunni sono stati realizzati grazie alla disponibilità degli storici e studiosi Giovanni D’Urso, Michele Casalotto, Carla Mancuso, e Salvatore Lo Pinzino, che hanno incontrato, in momenti diversi, gli studenti delle classi coinvolte, per illustrare loro gli aspetti storico-artistici e le tradizionali della realtà nicosiana. Altamente formativo anche il laboratorio realizzato con l’Ecomuseo Petra D’Asgotto, messo a disposizione dalla presidente Pina La Giusa.

“Il progetto – spiega la dirigente scolastica della “Carmine”, Maria Giacoma Mancuso Fuoco – può considerarsi un tentativo di rispondere al bisogno di riscoprire e valorizzare i beni materiali e immateriali del territorio, allo scopo di favorirne la conoscenza e la fruibilità da parte dei residenti e non, realizzando contemporaneamente un’occasione di promozione culturale per una generazione che non conosce le tradizioni locali e il proprio passato”.