NICOSIA. Inchiesta cantieri di servizi, ecco chi sono gli indagati

Dei 143 indagati, denunciati  dalla Tenenza della guardia di finanza di Nicosia per truffa e falso in atto pubblico, solo 28 sono fruitori della misura di sostegno al reddito, le altre 115 posizioni sono relative a “soggetti che hanno autocertificato dati reddituali e – o patrimoniali non rispondenti al vero e che non sono comunque stati avviati, sino ad ora, ai programmi di lavoro”.

I finanziari sono al lavoro per ricostruire l’ammontare complessivo delle provvidenze indebitamente percepite, che, dalle prime ricostruzioni, ammonterebbero a diverse decine di migliaia di euro.

L’indagine è partita dall’analisi delle procedure finalizzate all’avvio dei cantieri di servizi per il 2013 nel Comune di Nicosia.

Per essere avviati ai cantieri bisognava presentare delle “autodichiarazioni – spiega la guardia di finanza – per la successiva verifica ed approfondimento, con l’onere, in capo agli interessati, di comunicare tempestivamente al Comune ogni variazione delle condizioni di reddito e di patrimonio dichiarate al momento della domanda”.

Partendo dalle posizioni economico – finanziarie (tanto reddituale quanto patrimoniale) dei soggetti da avviare ai cantieri di servizi e dei relativi nuclei familiari, attraverso un accurato esame della documentazione, le articolate indagini dirette dal Procuratore capo della Procura della Repubblica di Enna, Massimo Palmeri, promosse e coordinate dal Comando provinciale di Enna a tutela della spesa pubblica hanno rilevato numerosissime condotte fraudolente finalizzate al conseguimento di una consistente indebita percezione di sussidi economici attraverso la presentazione di documentazione falsa.

I dati delle autocertificazioni sono stati incrociati con i reali dati reddituali e patrimoniali di chi aveva presentato domanda. “Sono state riscontrate – cotinuano le Fiamme gialle – molteplici gravi discrasie ed incongruenze (es.: possesso di redditi e/o di patrimonio immobiliare non dichiarati in domanda). Svariate sono state, dunque, le posizioni irregolari individuate dalla Guardia di Finanza di Nicosia, riconducibili a soggetti che non avrebbero avuto alcun diritto ad accedere ai cantieri di servizi (nati come misure straordinarie ed urgenti attraverso le quali mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale scaturenti dalla carenza di opportunità occupazionali) ed il cui inserimento nelle relative graduatorie è stato viziato dalla presentazione di dati – afferenti alla posizione reddituale ovvero patrimoniale – non veritieri, ciò in danno di potenziali legittimi richiedenti non utilmente collocati in graduatoria solo perché rispettosi delle procedure di partecipazione”.


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