NICOSIA. Sei consiglieri chiedono l’audizione al Prefetto: “Troppe irregolarità”

NICOSIA. Sono sei i  consiglieri di minoranza che hanno cheisto audizione al prefetto di Enna per segnalare una serie di possibili irregolarità ed esporre alcune anomalie nello svolgimento dei consigli comunali e in alcuni atti amministrativi.

A firmare la richeista, il consigliere indipendente Luciana Spedale, quelli del Pd Sigismundo Li Volsi, Santina Lo Votrico, Sergio Composto e di Fi Filippo Giacobbe e Francesco La Giglia.

Una richiesta che è solo in parte conseguenza dello scontro avvenuto al consiglio comunale del 23 dicembre scorso, convocato per approvare alcuni discussi debiti fuori bilancio e concluso con un voto per il rinvio che per la minoranza è stato irregolare e che ha portato 5 consiglieri a presentare un esposto al Commissariato di Polizia, chiedendo il sequestro delle riprese effettuate per lo streaming della seduta. Alla successiva convocazione, l’opposizione aveva abbandonato l’aula e con i voti della sola maggioranza, era stato approvato il debito fuori bilancio da 20 mila euro per il taglio delle erbacce lo scorso luglio, sul quale si era acceso lo scontro.

Per la minoranza anche nel riconoscimento del debito da 51 mila euro per il pagamento di una parcella agli eredi di un professionista, ci sarebbero aspetti da approfondire e tutti gli atti sono stati trasmessi dalla minoranza alla Corte dei Conti con un dettagliato dossier.

Ma la minoranza in sede di audizione con il prefetto di Enna si riserva di esporre anche altri aspetti che riguardano atti e provvedimenti dell’amministrazione che, a loro avviso, non sono nell’interesse dell’erario comunale, come l’assegnazione a prezzi irrisori di immobili e strutture comunali, l’uso di mezzi del Comune anche quando l’Ente è chiuso e non ci sono situazioni emergenziali.

Il gruppo di opposizione lamenta il mancato riscontro alle interrogazioni ed interpellanze che, malgrado presentate con le 5 firme necessarie a porre la richiesta all’Ordine del giorno, non approdano in consiglio,  o alle quali la risposta è genericamente che “si sta provvedendo”.