La crisi nel comparto agricolo siciliano

Riceviamo e pubblichiamo:

NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI SI È REGISTRATA UNA PROFONDA E SOFFOCANTE CRISI NEL COMPARTO AGRICOLO SICILIANO.

Tra i principali motivi:
1) Apertura dei mercati globali;
2) Liberalizzazione degli scambi;
3)Ridotto consumo dei prodotti agroalimentari, causato dal minore potere d’acquisto dei salari;
4) Attuazione di piani di risanamento basati sull’abbattimento inappellabile dei capi e vincoli restrittivi sulla commercializzazione che, di fatto, causato la chiusura di molti allevamenti;
5) Clima arido;
6) Costi di conduzione delle aziende agricole sui carburanti, farmaci, costi degli alimenti zootecnici;
7) Pessima viabilità interaziendale.
Tutte le motivazioni sopra riportate hanno fatto sì che le aziende agricole trascinassero con sé nel baratro anche fornitori,tecnici e l’intera economia generale, e ciò perché ad oggi, il settore dell’agricoltura, è considerato unsettore primario e fondamentale del sistema produttivo.
A ciò si aggiungano i gravissimi e sconcertanti dati ISTAT: un’azienda su tre ha chiuso i battenti dal 2005 a oggi.
Ciò nondimeno si deve ricordare l’inceppamento, avuto negli ultimi anni, dell’ erogazione dei contributi Comunitari.
L’ AGEA anzichè agire da Ente “erogatore”, si è trasformato con il tempo in un ”rastrellatore di somme”. Infatti, nascondendo la propria inefficienza dietro giustificazioni come il malfunzionamento dei programmi, o la non corrispondenza dei dati, ha determinato lungaggini procedurali che non permettono agli allevatori e agli agricoltori di ricevere le somme dovute in tempi brevi, somme assolutamente indispensabili e di vitale importanza per il sostentamento delle aziende che rischiano così di chiudere.
Ancora oggi, molti produttori aspettano da anni somme che sono loro dovute senza ottenere alcuna spiegazione in merito ai mancati pagamenti.
Un esempio tra tutti, il ritardo dei pagamenti PAC 2015 che sta mettendo a serio rischio di implosione la maggioranza dei produttori del comparto agroalimentare.
Ad aggravare la disastrosa situazione venutasi a creare, si è aggiunta anche l’inefficienza della gestione del PSR che ha partorito bandi illegittimi come quello del biologico 2013 e forti ritardi e decurtazioni dei pagamenti delle Indennità compensative che di fatto hanno penalizzato le aziende agricole montane, mettendo a repentaglio la loro sopravvivenza.
Non solo, nella precedente e settennale programmazione, si è finanziata solo una misura di primoinsediamento giovani, ma non si è neanche dato risalto al ricambio generazionale facendo sì che la Sicilia si presenti ancora una volta con un quadro agricolo obsoleto rispetto alla media nazionale.
Questa mancata erogazione dei premi ha determinato un vero e proprio collasso delle aziende agricole superstiti, che si sono ritrovate schiacciate dalle proprie esposizioni creditizie, passività e dal mancato supporto economico e socio politico.
Di conseguenza, l’attuale sistema creditizio ha perso la fiducia nella stabilità delle aziende. E proprio a causa della combinazione tra sofferenze e bassa redditività che le banche hanno attuato un stretta selettiva nell’erogazione del credito, tendendo sempre più spesso a concedere prestiti alle sole aziende più solide e soffocando le piccole realtà.
Tutto ciò posto, gli scriventi titolari di aziende agricole siciliane sia in forma singola che associata, chiedono CON EFFETTO IMMEDIATO :
1) Il pagamento dei Biologico 2015/2016;
2) Il pagamento (per intero) dell’indennità compensativa 2015 -2016;
3) Lo sblocco degli applicativi telematici che permettano una veloce istruttoria delle pratiche;
4) La chiusura e sblocco dei pagamenti per le pratiche a controllo amministrativo;
5) L’applicazione del Regolamento (UE) N. 1305/2013 riguardo ai pagamenti;
6) Lo svincolo delle aree forestali al pascolamento gratuito per una efficace prevenzione degli incendi Inoltre, e senza recesso alcuno da quanto sin’ora esposto e richiesto,
SI CHIEDE
1) l’Apertura istituzionale di un tavolo d’emergenza;
2) Sostegno e supporto economico immediato alla rivalutazione dei prodotti locali;
3) Apertura dei canali di credito agevolati a “tasso zero” per le aziende in sofferenza;
4) Sospensione fino al nuovo esercizio finanziario del 2017 dei contributi previdenziali e delle cartelle esattoriali
Riguardo le restrizioni sanitarie si CHIEDE:
1) Richiesta ufficialeall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, da parte della Regione Sicilia dei dati complessivi sugli ABBATTIMENTI dal 1992 ad oggi, e cioè di tutti i capi abbattuti negli ULTIMI 25 ANNI riscontrati positivi a brucellosi, tubercolosi e leucosi, così da avere un quadro chiaro sull’effettivo danno subìto;
2) Attivazione di un urgente piano di rientro riguardo alle attività di risanamento mirate a una maggiore elasticità della commercializzazione;
3)Eliminazione immediata di qualsiasi vincolo sanitario e limite territoriale di spostamento degli animali legato alla “LINGUA BLU’”, in quanto la Sicilia è dichiarata interamente in restrizione;
Infine, si CHIEDE la ragionevole durata e la tempestiva comunicazione ai titolari di aziende agrozootecniche(senza ingiustificati 1305/2013), come indica chiaramente il regolamento (UE) N: rispettivamentedell’iter d’istruzione e della delibera delle domande relative agli aiuti in agricoltura nonché della pubblicazione delle graduatorie definitive.
Gli scriventi sperano di poter registrare in tempi brevi segnali positivi di interesse e interventi concreti volti alla soluzione tempestiva dei disagi espressi,diversamente, decorsi 30 gg dalla ricezione della presente, ci riterremo costretti senza ulteriore indugio ad adire le autorità competenti (sia nazionali che comunitarie)al fine di vedere tutelato ogni diritto.
Unione Allevatori Sicilia
09 Agosto 2017


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