Notizia delle ultime ore riguarda l’autocensura da parte della Disney di alcuni classici per bambini quali “Dumbo, “Gli Aristogatti” e “Peter Pan” perché, in nome del politically correct, bisogna ormai rendere tutto più inclusivo affinché non crescano generazioni di razzisti. Ora, non essendoci accorti di quanti bambini razzisti ci sono in giro a causa della visione di Dumbo o di quanti Hitler in erba che non vogliono crescere ispirandosi a Peter Pan, ci viene in mente, nel sacro nome dell’inclusione, di dare in pasto ai bambini un qualcosa che, non si capisce come mai alla luce del nuovo andazzo, sia ancora a loro vietato: la pornografia. Ora, prima che si pensi ad una boutade (che peraltro lo è), riflettiamo: se il nostro Rocco Nazionale (non Casalino, ma quell’altro) dice in una nota pubblicità di essersele fatte tutte (con ovvio doppio senso), che cos’altro cerchiamo? Più inclusione di questa! Un messaggio non razzista, un messaggio alla pace, un messaggio di amore (in un determinato senso), un messaggio che il politically correct può benissimo usare per far crescere i prossimi cittadini di domani. E c’è anche di più: grazie a questa soluzione non si dovrà più utilizzare il mito della cicogna, fino a prova contraria sempre rappresentata di bianco (e quindi troppo “di parte”), ma si potrà andare a fare riferimento ad altri fenomeni comunque legati (in un certo senso) all’ornitologia.
Alain Calò
'IL POLITICALLY CORRECT CENSURA I CARTONI ANIMATI: DOVE ARRIVEREMO?'
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