Ci sono notizie che a volte non vengono date. Non vengono date perché sono gesti piccoli e, purtroppo, ritenuti insignificanti. D’altronde sappiamo bene come attiri di più una notizia brutta, uno scandalo, un po’ di curtigghiu e tutta quella combriccola di notizie. Eppure abbiamo bisogno, e abbiamo anche l’obbligo morale, di dare e ricevere notizie che nascono da gesti piccoli i quali sfociano in delle belle iniziative. È il caso dell’Oasi di Troina, eccellenza territoriale, che fa parlare di sé questa volta non tanto nella dimensione della ricerca e del lavoro, ma nella dimensione più importante, ovvero quella umana.
E succede infatti che, dinnanzi a problemi familiari di una lavoratrice della struttura (teniamo a precisare non legati al Covid), i colleghi hanno messo in secondo piano la loro sfera lavorativa facendo prevalere la loro sfera umana organizzando una “colletta di ferie”, ovvero rinunciare, per chi aderisce all’iniziativa, a proprie ferie per cederle alla collega che, avendo consumato le proprie e non avendo superato ancora il delicato momento, necessita di ulteriori giorni. L’iniziativa non è stata lettera morta ma, a quanto ci fanno sapere, ha raccolto una massiccia adesione. Questo testimonia come il lavoro è sì importante, ma esiste qualcosa di ancora più importante, ovvero il sentirsi parte di una comunità, una sorta di famiglia, in cui viene prima la persona nella sua sfera umana e familiare. Un gesto che ci permette di guardare con speranza perché, nonostante il distanziamento, nonostante il sempre più raffreddamento dei rapporti, c’è chi ancora mette prima di tutto i valori della persona in quanto tale.

'GRANDE GESTO DI UMANA SOLIDARIETA’ ALL’OASI DI TROINA'
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