FEMMINICIDIO. Pena definitiva per il leonfortese Giuseppe Chiavetta

Per i giudici della Corte di Cassazione Giuseppe Chiavetta, 48 anni di Leonforte, è colpevole oltre ogni ragionevole dubbio dell’omicidio della sua ex compagna, Violeta Corion, che nel 2012, quando sparì, aveva 35 anni. Giuseppe Chiavetta, che ha sempre negato il barbaro delitto, deve scontare 18 anni.

L’inchiesta fu aperta, nel 2012, dalla Procura di Nicosia e proprio al Tribunale di Nicosia venne celebrato il processo di primo grado con la formula del rito abbreviato, poi in secondo grado la Corte d’appello di Caltanissetta condannò il leonfortese a 18 anni di carcere, sentenza che con la decisione della Cassazione diventa definitiva.

A carico di Chiavetta le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. Sulla base dell’impianto accusatorio, che oggi è verità processuale, Chiavetta uccise la donna e poi si sarebbe liberato del corpo. Nell’auto di Chiavetta, una Fiat Punto amaranto che l’uomo aveva affidato per la rottamazione a una ditta di autodemolizioni, i Ris, utilizzando il luminol, avevano rinvenuto tracce di sangue compatibili con quello di Violeta. Ma la quantità di sangue trovato non era sufficiente a dimostrare che la donna fosse stata uccisa dentro l’auto. E i Ris non avevano rinvenuto tracce di sangue né nel garage, dove sarebbe potuto avvenire l’omicidio, né sull’accetta, che avrebbe potuto essere l’arma del delitto.


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