ENNA. Rapina al supermercato la polizia stringe il cerchio

A marzo scorso aveva rubato merce dagli scaffali di un supermercato, che si trova nei pressi del Castello di Lombardia, insieme alla figlia che da aprile scorso è stata affidata ad una casa di accoglienza, ieri  gli uomini della Squadra mobile di Enna, diretti dal vice questore aggiunto Gabriele Presti, hanno notificato ad A.C., catanese di 43 anni, la misura cautelare dell’obbligo di dimora. La donna è accusata di lesioni aggravate nei confronti del titolare del negozio che era stato aggredito quando aveva cercato di fermare i ladri.

Le indagini condotte da gli uomini della Squadra mobile di Enna  avevano prima individuato fra gli autori della tapina  una minore nata nel 1998, che, denunciata, è stata collocata in comunità su disposizione del Gip presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta.

La rapina era stata denunciata, al “113”, dal titolare dell’esercizio commerciale che vende detersivi e prodotti per l’igiene. Era stato lui a riferire che i ladri avevano un’inflessione dialettale catanese e che subito dopo la rapina si erano allontanati a bordo di un’autovettura.

I poliziotti hanno accertato il modus operandi dei rapinatori. “Mentre una donna distraeva il titolare presso la cassa, altri soggetti trafugavano diverse confezioni di prodotti per igiene personale, nonché varie creme esposte negli scaffali, riponendo il tutto all’interno degli zaini che ognuno di essi aveva al seguito. Allorché il titolare si accorgeva di quanto stava accadendo, invitando i malfattori, fra cui – sottolineano dalla Questura ennese – la ragazza destinataria della misura cautelare, a desistere, questi ultimi, al fine di guadagnarsi sia il bottino che la fuga, si scagliavano contro il titolare e gli altri impiegati, aggredendoli, con strattoni e spintoni, e causando persino lesioni al polso all’esercente, dileguandosi per le vie del centro storico”.

Attraverso l’acquisizione delle dichiarazioni dei testimoni e l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, gli investigatori erano riusciti ad individuare, fra gli autori della rapina, la minorenne catanese che adesso è stata affidata ad una comunità. Ieri gli uomini della Mobile ennese hanno notificato ad A.C. la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Catania, nonché la permanenza presso l’abitazione in orari diurni a seguito di richiesta di misura cautelare del sostituto procuratore Giovanni Romano, e disposta dal Gip presso il Tribunale di Enna, Luisa Bruno.

 

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