Enna, provincia, Operazione «ShakeDown», arrestata dalla Polizia di Stato, nell’ambito di una
indagine coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, una dipendente del
Comune di Valguarnera Caropepe che spacciandosi come referente di un noto boss di “cosa
nostra” voleva imporre il pagamento del “pizzo” ad un importante imprenditore della provincia
di Enna .
Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato, a conclusione di articolata attività investigativa
coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, ha eseguito l’arresto in flagranza di
ARENA Maria Gabriella, classe 1966, dipendente del Comune di Valguarnera Caropepe, colta
nella flagranza del reato di estorsione aggravata dall’aver commesso il fatto avvalendosi delle
condizioni di cui all’art. 416 bis c.p., in danno di un noto imprenditore della provincia ennese.
La donna nello specifico risulta indagata per i reati:
previsti e puniti dagli artt. 629 co. I e II c.p., in relazione all’art. 628 co. III n. 3 quinquies
c.p., e art. 7 legge 203/91, perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno
criminoso, in tempi diversi, con minacce dirette ad un importante imprenditore della
Provincia di Enna, consistite nel presentarsi come portavoce dell’organizzazione mafiosa
“cosa nostra” e specificamente di un noto boss, facendo valere così la forza di
intimidazione derivante dalla predetta organizzazione mafiosa, e nel prospettare alla vittima
gravi nocumenti alla attività imprenditoriale nonché alla incolumità personale di
quest’ultimo e dei suoi familiari, se non si fosse “ messo in regola ” con l’organizzazione
mafiosa predetta e rappresentata dalla stessa ARENA Maria Gabriella, consegnandole
mensilmente una somma pari a duecentomila euro; costringeva l’imprenditore a
consegnarle una prima trance di venticinquemila euro procurandosi così un ingiusto
profitto con danno per la vittima.
Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416
bis c.p..
Accertato in Agira, nella tarda mattina di ieri nel corso della quale ARENA Maria
Gabriella si faceva consegnare la somma di euro 25.000,00 dall’imprenditore presso il
Centro Commerciale di Dittaino,.
I FATTI
Le indagini, eseguite dagli uomini della Squadra Mobile di Enna, sono state coordinate
brillantemente dall’anzidetta Procura Distrettuale Antimafia .
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In particolare, la donna, dipendente del Comune di Valguarnera Caropepe, contattava un
importante imprenditore della Provincia di Enna, richiedeva allo stesso, a titolo di “protezione”,
una percentuale del complessivo fatturato annuo della sua attività imprenditoriale aggiungendo
che tale richiesta proveniva da un noto boss . Successivamente, giungeva nell’indirizzo di posta
elettronica dell’imprenditore una mail, in cui si esternavano delle minacce gravi, a chi non si
sottometteva alle richieste di un soggetto, dotato di ampio potere criminale.
Nel corso di vari incontri la donna “ribadiva” la richiesta estorsiva pari a € 200.000,00
che l’ imprenditore doveva corrispondere mensilmente alla stessa, che nella circostanza, a suo dire,
ribadiva agire per nome e per conto di altri personaggi .
Nella tarda mattinata di oggi, presso il centro commerciale di Dittaino, l’imprenditore si
incontrava con la ARENA Maria Gabriella che nella circostanza riceveva dalla vittima la somma
di euro 25.000,00 contenuti all’interno di una busta, ignara che tali accadimenti venivano
osservati dagli uomini della Squadra Mobile di Enna. L’indagata, veniva prontamente fermata
immediatamente dopo che la stessa aveva prelevato la predetta busta, che veniva rinvenuta
all’interno della sua borsetta, contenente l’intera somma di denaro di euro 25.000,00, procedendo
al suo arresto.
Senza soluzione di continuità, i poliziotti poi procedevano all’esecuzione della perquisizione
presso l’Ufficio del Comune di Valguarnera Caropepe, ove l’indagata presta servizio, e presso
l’abitazione della donna, delegate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, allo scopo
di ricercare elementi utili alle indagini.
L’arrestata, dopo gli adempimenti di rito, veniva accompagnata presso una Casa
Circondariale dell’isola, come disposto dall’A.G. procedente, la Procura della Repubblica
Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna procede riguardo la convalida
dell’arresto in flagranza di reato, essendo stato operato in Enna.
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'Enna.donna arrestata dalla polizia. Si spacciava per referente di un boss per imporre il pizzo'
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