di Salvatore Tomaselli. Le Imprese Familiari risorsa per il Paese. Resistono alla crisi e crescono.

Abbiamo sempre saputo che gli effetti della crisi post pandemica si sarebbero visti a distanza di almeno due anni. Anche se alcune aziende drammaticamente non ce l’hanno fatta a superare la pesantissima crisi, alcuni dati sono invece incoraggianti. Essi riguardano l’andamento di crescita delle Aziende Familiari, ossatura del nostro tessuto economico-produttivo. Le aziende familiari italiane sono infatti riuscite a superare la crisi Covid meglio di molte altre. Si sono dimostrate più solide dal punto di vista della redditività, e più equipaggiate nella gestione prudenziale delle risorse e dell’organizzazione del lavoro che ha consentito loro, nella maggior parte dei casi, di affrontare efficacemente le difficoltà del momento. I dati emergono con chiarezza dalla 14° edizione dell’Osservatorio Aub (Aidaf, Unicredit, Bocconi) con il supporto di Borsa Italiana, Fondazione Angelini e Camera di commercio di Milano. In un momento in cui l’inflazione è ai massimi storici, basti pensare che a dicembre 2022 in Italia era arrivata al +9,2%, aprendo di fatto una seconda crisi in tre anni dopo quella del Covid, l’analisi apre scenari di ottimismo per l’intero sistema Italia, visto che le aziende familiari sopra i 20 milioni di ricavi oggi sono il 65% di tutte le imprese italiane analoghe. Oltre a ciò dall’analisi compiuta emerge che le aziende familiari si sono ammodernate maggiormente, la gestione delle famiglie imprenditoriali risulta più dinamica e propensa al passaggio generazionale.

Altro interessante elemento che emerge dal Rapporto presentato, è quello relativo ai ricavi, all’occupazione e all’indebitamento. Nel 2021 le aziende familiari italiane hanno avuto un aumento dei ricavi del 20% rispetto al 2020 con un indice di crescita superiore a quello delle aziende non familiari. Anche la redditività netta è aumentata, nel 2021 ha superato quella del 2019 salita dal 13% al 13,6%, contro l’11,7% nelle aziende non familiari. Nei due anni l’occupazione è cresciuta del +3,8%  mentre solo del +2,3% per le aziende non familiari. Le aziende familiari con una situazione finanziaria problematica sono poi diminuite nel biennio, si è infatti scesi al 24% nel 2021 contro il 30% del 2019. In questo quadro è chiaro che ciò è potuto accadere anche grazie agli interventi governativi di sostegno al credito, alle varie agevolazione dei finanziamenti bancari per chi investe e in generale a tutte quelle misure messe in campo per sostenere la crisi. Ma a parte tutto ciò il quadro resta più che positivo per il comparto delle imprese familiari che ad oggi sembrano mostrarsi più competitive rispetto alle altre.

Salvatore Tomaselli

Professore Di Economica Aziendale UNIPA


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