CONFINTESA. Antonio Russo e Rosanna Rizzo in merito ai bandi di concorso per l’assunzione di personale alla Regione Sicilia.

La Regione Sicilia apre finalmente ai concorsi con l’obiettivo dichiarato dal Presidente Musumeci e dall’assessore Grasso di portare numerosi giovani siciliani capaci e meritevoli ad essere assunti come dipendenti di ruolo nell’amministrazione Regionale, questa la notizia che circola insistentemente in questi giorni. Contemporaneamente a queste notizie, viene pubblicato un bando di concorso (DDG n. 7850 del 29/11/2019) che però è solo una stabilizzazione, che l’Amministrazione Regionale intende effettuare in virtù del comma 2 dell’art. 20 del D.L. 75/17.
I 277 che verranno assunti saranno solo precari. Vediamo allora cosa stabilisce il comma 2: prevede la possibilità di apposite procedure concorsuali al fine di stabilizzare soggetti precari, sottolineando nel contempo che l’apertura verso l’esterno deve essere garantita. Invece, a questo “concorso” potranno essere ammessi soltanto i precari. Dove è la riserva pari al 50% per gli esterni, ossia per i giovani siciliani disoccupati ? Se il concorso fosse stato scritto seguendo il dettato della legge, per i 277 posti riservati ai precari ci sarebbero altri 277 posti aperti all’esterno con relativa copertura finanziaria a regime. Niente di tutto ciò però è previsto e altri giovani andranno ad aumentare la già nutrita schiera dei cervelli in fuga all’estero. Forse i vertici della Regione Siciliana hanno riservato risorse finanziarie per espletare in futuro i concorsi per gli esterni ? E i siciliani dovrebbero fidarsi di una promessa futura ? Altra questione sono le procedure di concorso: non per titoli e neppure per titoli ed esami, bensì per titoli e colloquio, dove il peso del colloquio è pari al 60% del punteggio. In pratica un semplice colloquio decide chi entra e chi no.
La Regione Sicilia momentaneamente non sta aprendo agli esterni, In futuro chissà. E in tutto questo la riqualificazione del personale che si attende da più di dieci anni ? La metà dei dipendenti regionali vive con circa mille euro al mese ? “Ricorsi e scioperi, questi saranno gli strumenti che Confintesa Federazione Dipendenti Regionali porrà in essere per tutelare i suoi iscritti e i dipendenti regionali di Categoria A e B in generale”, così dichiarano Antonio Russo, Segretario Generale Confintesa Federazione Dipendenti Regionali A e B e Rosanna Rizzo, Dirigente Sindacale Confintesa Federazione Dipendenti Regionali A e B.


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