Cinisi domani ricorda Peppino Impastato ucciso dalla mafia nel 1978

PER NON DIMENTICARE

 

Domani Cinisi ricorderà la figura di Peppino Impastato  assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio dalla mafia e per volere del boss Tano Badalamenti. Peppino era figlio di un mafioso e si schierò contro la mafia e insieme all’amico Salvo Vitale fondo’ Radio Aut dove inizio un percorso di denuncia a cosa nostra e al boss di allora Badalamenti.  Nel corso della campagna elettorale, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Gli elettori di Cinisi votano il suo nome, riuscendo ad eleggerlo al Consiglio comunale. Stampa, forze dell’ordine e magistratura parlano di atto terroristico in cui l’attentatore sarebbe rimasto vittima e, dopo la scoperta di una lettera scritta molti mesi prima, di suicidio. Grazie all’attività del fratello Giovanni e della madre Felicia Bartolotta Impastato, che rompono pubblicamente con la parentela mafiosa, dei compagni di militanza e del Centro siciliano di documentazione di Palermo, nato nel 1977 e che nel 1980 si sarebbe intitolato a Giuseppe Impastato, viene individuata la matrice mafiosa del delitto e sulla base della documentazione raccolta e delle denunce presentate viene riaperta l’inchiesta giudiziaria.



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