A distanza di poco meno di dieci giorni dal precedente rinvenimento di una piantagione, ai primi d’agosto, i carabinieri del Comando provinciale di Enna, ieri mattina, hanno portato a termine un’altra operazione antidroga che ha portato all’arresto dei coniugi catanesi Alfio D’Antoni, classe 1975, pregiudicato già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, e Corradina Saitta, classe 1975 entrambi di Catania. I due gestivano un orto di 160 piante di cannabis in contrada Vallone di Fontana Murata del Comune di Centuripe. Le piante alte circa 1 metro ognuna e robuste, in avanzato stato di maturazione, se immesse sul mercato, sulla base di una stima fornita dai carabinieri, avrebbero fruttato un ricavo netto di circa 400 euro a pianta, stimabile in oltre 64 mila euro.
L’operazione è scaturita da un’attività di osservazione e di controllo sul territorio dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Nicosia e delle Stazioni di Centuripe e Troina, ed è strettamente legata al rinvenimento della piantagione di contrada Carcaci. I carabinieri, infatti, qualche giorno dopo nel corso di un rastrellamento hanno individuato un’altra zona di coltivazione posta all’interno di un terreno privato, un frutteto, per il quale sono in corso accertamenti per risalire al proprietario.
“All’interno del frutteto – conferma il capitano Marco Montemagno che comanda la Compagnia di Nicosia – vi erano 160 piante di cannabis, alte 1 metro circa, mature ed una roulotte, apparentemente abbandonata, risultata poi essere il luogo della lavorazione dello stupefacente. Subito dopo il rinvenimento della piantagione, sono iniziati i servizi di osservazione, fino quando, nella mattinata di ieri, i militari, appostati a debita distanza, hanno visto giungere presso l’area interessata la coppia a bordo della propria autovettura e, dopo essere scesi dal mezzo, dirigersi verso la roulotte. I due coltivatori – continua Montemagno – bloccati dai carabinieri, non opponevano resistenza e venivano condotti presso la caserma del Comando Compagnia di Nicosia per le incombenze di rito”.
All’interno della roulotte i carabinieri hanno trovato un vero e proprio laboratorio per la produzione ed il confezionamento della marijuana. “In particolare – sottolinea Montemagno – un attrezzo trita foglie a livello industriale, bustine per il confezionamento, concimi e diserbanti, alcune piante di marijuana da poco raccolte e messe ad essiccare all’interno del bagnetto della roulotte. Il successivo sopralluogo compiuto nella proprietà permetteva di accertare che una porzione del fondo, delle dimensioni di circa un ettaro, era stata destinata a piantagione di marjuana, nella quale venivano censite 160 piante di 1 metro, tra le quali erano facilmente individuabili diverse piantedella nota qualità cosiddetta “olandese”. Le predette erano impiantate tra alberi di arance, quest’ultimi si presentavano in evidente stato di abbandono facendo presumere che il terreno venisse utilizzato solamente per gli scopi illeciti della coltivazione della sostanza stupefacente. La coltivazione risultava essere irrigata da un impianto ben articolato e l’acqua per l’irrigazione veniva attinta da un vicino laghetto artificiale per mezzo di una pompa idrovora”.
Alfio D’Antoni, che dovrà rispondere anche di inosservanza degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, è stato tradotto nella casa circondariale di Enna mentre la moglie rimane ai domiciliari a Catania, come disposto dal sostituto procuratore di Enna, Stefania Leonte.
La piantagione è stata posta sotto sequestro per i successivi accertamenti di laboratorio che determineranno la quantità di principio attivo della sostanza.
'CENTURIPE. Scoperta una piantagione di marijuana, due arresti'
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