Sequestrati beni per 500 mila euro a due imprenditori agricoli di Capizzi accusati di truffa aggravata sui fondi comunitari, 8 persone indagate per gli stessi reati due delle quali con provvedimento di obbligo di firma.
L’inchiesta diretta dal procuratore capo di Enna Massimo Palmieri e coordinata dal sostituto procuratore Francesco Augusto Rio, è stata condotta dai carabinieri del comando provinciale di Enna dal nucleo di Pg del Corpo forestale e dalla Guardia di Finanza, scaturisce da una più ampia indagine sulle truffe all’Agea legate a false dichiarazioni di possesso o utilizzo di terreni a pascolo, che è stata avviata già da tempo ed ha già portato a diverse denunce a piede libero e iscrizioni nel registro degli indagati. Il sequestro di beni ha riguardato tre imprenditori di Capizzi, R. I. S., M. T. C. e S. M. S., che devono rispondere di truffa aggravata, falso e riciclaggio.
Secondo gli inquirenti che stanno controllando i fondi percepiti da centinaia di imprenditori agricoli dell’Ennese, messinese e catanese, che operano nell’area dei Nebrodi, in 10 anni i contributi indebitamente percepiti grazie al sistema delle false dichiarazioni, ammontano complessivamente a ben 80 milioni di euro.
Un sistema basato sulla semplice dichiarazioni di possesso di aree agricole destinate al pascolo, delle quali in realtà gli allevatori non dispongono che ha prodotto utili che gli stessi inquirenti paragonano a quelli del traffico delle armi o della droga, ma che ha il vantaggio di essere meno rischioso per le conseguenze penali.
Da tempo le indagini della magistratura sono concentrate anche sui Centri assistenza agricola, che permettevano che le credenziali loro assegnate dal Sistema informatico Agricolo nazionale per l’inserimento dei dati contenuti nei fascicoli delle aziende agricole, venissero utilizzate anche da soggetti compiacenti. L’operazione di ieri ha confermato che gli imprenditori indagati utilizzavano terreni ricadenti nel territorio siciliano, ma dichiaravano anche il possesso o la proprietà di beni demaniali sia in Sicilia che in altre regioni d’Italia, attraverso la presentazione di falsi contratti di conduzione e dichiarazioni sostitutive.
'CAPIZZI. Truffe Agea, 8 imprenditori indagati, sequestro da 500 mila euro'
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