AGIRA. Le buone prassi del distretto Distretto D/21

Con oltre 600 mila euro di fondi in arrivo dal Piano di azione per la coesione (Pac), nel triennio 2014 – 2016 garantito sostegno a 126 utenti, fra bambini e anziani, da parte del Distretto socio – sanitario D/21 di cui fanno parte i comuni di Agira, che ne è capofila, Leonforte, Assoro, Nissoria, Regalbuto.

“Il Distretto – spiega Maria Greco – sindaco di Agira – ha realizzato interamente e nei tempi previsti dalla progettazione tutti gli interventi finanziati con fondi Pac rivolti alle fasce deboli della popolazione, ossia bambini da 0 a 3 anni e anziani con più di 65 anni non autosufficienti e privi di adeguato supporto familiare”.

Per quanto riguarda i servizi alla prima infanzia a fare la parte del leone è stata Leonforte, dove è stato ampliato l’orario di apertura dell’asilo nido comunale da luglio 2015 a giugno 2016. “I bambini e le loro famiglie – ricorda il sindaco di Leonforte Francesco Sinatra – hanno potuto usufruire della struttura anche nei mesi estivi e per tutti i sabati delle 42 settimane dell’anno educativo”. Con un impegno di spesa di 96 mila euro a beneficiarne sono stati 30 piccoli utenti. Nello stesso periodo di riferimento, per gli altri quattro Comuni sono stati spesi 185 mila euro, a beneficio di 40 utenti, per realizzare il servizio integrativo “Spazio Gioco”.

Per gli anziani non autosufficienti, da giugno 2014 a maggio 2015, è stata garantita l’assistenza domiciliare a 28 utenti con una spesa di 161.175 euro. Sostegno allo stesso numero di utenti, nel periodo da ottobre 2014 a dicembre 2015, che hanno ricevuto assistenza domiciliare integrata socio-sanitaria, con una spesa di 162.288 euro.

“Il numero di anziani presenti nel tessuto sociale delle nostre città – sottolinea Maria Greco – è sempre più numeroso e tante sono le famiglie che gestiscono i propri anziani in condizione di malattia accompagnandoli nell’ultima fragile età della vita. I servizi domiciliari per gli anziani esistevano già nel nostro territorio ma adesso sono stati realizzati in modo nuovo adattandosi alle nuove necessità dei cittadini: un maggiore numero di ore settimanali di servizio, da 2 a 6 ore settimanali, una maggiore flessibilità del servizio secondo il piano individualizzato per ciascun anziano, l’integrazione del servizio sociale con quello sanitario”.


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